Cinque vite da mediani

15/05/2010 alle 12:50.

IL ROMANISTA (D. GIANNINI) - I muscoli di De Rossi, le geometrie di Pizarro, i polmoni di Perrotta, Taddei e Brighi. Su queste basi si è retto il centrocampo della Roma che è arrivata pù in alto di quanto chiunque potesse immaginarsi. Merito anche loro, degli uomini

È tornato quello dei bei tempi anche Rodrigo Taddei, che da tanto non giocava con l’intensità degli ultimi mesi. E’ lui il trascinatore soprattutto in questo finale in cui la stanchezza si fa sentire per tutti. Ma per lui un po’ meno, nonostante le 32 presenze in campionato condite con due gol.

Destra, sinistra, in mezzo, Rodrigo gioca dappertutto. Perfino esterno difensivo, come ha fatto per qualche minuto contro il Cagliari e contro la Samp.

Ha giocato un po’ meno di loro Matteo Brighi (23 presenze), ma anche lui si è fatto sentire. Con in più una vena realizzativa non da poco, come testimoniano i suoi 4 gol all’attivo.

Sono invece 6 quelli realizzati da . Tanti, è il terzo miglior marcatore della squadra dopo e Vucinic. Non male per uno che è stato pure criticato per qualche prestazione al di sotto delle sue possibilità. O meglio al di sotto di quello a cui ci aveva abituato. Colpa anche di quella gomitata di Vieira che gli ha rotto lo zigomo nell’andata contro l’Inter e dei problemi renali di qualche tempo dopo. Insomma una stagione non facile dal punto di vista fisico. Eppure Danielino c’è stato sempre e sarà l’unico romanista al Mondiale.

E poi c’è David Pizarro, il Pek, il piccolo grande uomo che ti fa innamorare del pallone. Quello che fa girare la squadra, grinta e cervello, uno che ha giocato anche dopo che gli era scoppiato un petardo a pochi centimetri. Uno che non fa, e non dice, mai cose scontate. Che si prende le sue responsabilità e non ha paura di sbagliare (come gli è successo col rigore di Livorno). Che manca da morire quando non c’è. Fortunatamente è capitato poche volte, nonostante un ginocchio che fa i capricci. Anche in questa ultima settimana, ma dovrebbe esserci. E questo fa stare tutti un po’ più tranquilli.