Caso De Rossi : «Retromarcia troppo tiepida»

29/05/2010 alle 11:39.

GASPORT - Qualcosa si è rotto, e non solo per le parole di Daniele De Rossi. Dopo il ritorno a Roma del responsabile della sicurezza della Nazionale, Roberto Massucci, e dei suoi collaboratori, il rapporto fra il Ministero dell’Interno e il calcio italiano è in crisi. Non a caso ieri Roberto Maroni è stato durissimo. «Le parole di De Rossi sono sconcertanti e abbiamo voluto dare un segnale alla Nazionale ritirando gli inviati al seguito. La cosa che ci ha infastidito è stata l’equivalenza tra i poliziotti e i delinquenti che vanno allo stadio per ammazzar

Vi ha ferito l’equivalenza fra i teppisti e gli eccessi della polizia?

«Questo ha fatto indignare Manganelli, visto che lui ha voluto la massima trasparenza per evitare che le mele marce rovinino la nostra immagine. L’utilizzazione strumentale di pochi episodi, a fronte di migliaia di casi positivi, è stata una grande mancanza di rispetto. La tessera è un’altra storia. Non è una schedatura, anche perché non ne abbiamo bisogno, sappiamo tutto ciò che ci serve. È un’opportunità per i tifosi per avere servizi, ma c’è bisogno che i club s’impegnino ad applicarla. Ricordiamoci che, da dopo l’omicidio Raciti, grazie ai biglietti nominali e ai tornelli, le cose sono migliorate».

Ha parlato con ?

«Con lui (consolato ieri anche da , ndr) ho buoni rapporti, nessuno ha chiesto sanzioni, ma non ci ho parlato. Ho percepito imbarazzo da parte dell’ambiente prima che andassi via, anche perché la marcia indietro del giocatore è stata tiepida così come il comunicato federale. Comunque Lippi mi ha chiesto un incontro con gli azzurri e io vorrei che ci fosse anche un contraddittorio per spiegare bene le cose. In realtà per gli ultrà questa tessera significherebbe perdere il mestiere. La gestione della tifoseria passerebbe da loro alla società. Intendiamoci, la tessera non è la panacea maun vantaggio, mentre al momento c’è poca informazione e poca collaborazione». 

Dai sindacati arrivano parole forti. C’è chi dice che alcuni calciatori sono troppo vicini agli ultrà: è così? 

«Credo proprio di sì. A diversi fa comodo fare da cassa di risonanza per le idee di altri».