Atmosfera surreale in un'Olimpico unito nel tifo

03/05/2010 alle 12:35.

La storia si è capovolta. Il vantaggio di Samuel, un ex romani­sta. Il boato dell’Olimpico, laziali ed interisti uniti ad urlare gol. E uno striscione appare in Curva Nord: « Oh nooo... ». Come a dire, Roma ci dispiace ma non così tanto. Il 5 mag­gio 2002 non c’è più, ora c’è il 2 mag­gio 2010. La storia si è capovolta dentro una partita riscritta. Sarà ri­cordata come la notte che ha preso il posto di quella domenica di otto an­ni fa. Non ci sono state le lacrime di Ronaldo, ci sono state cinquantami­la anime, c’è stato un solo coro ed un solo grido: «Chi non salta è della Ro­ma

LE VOCI - L’Olimpico ha fatto il tifo per Mourinho. « Mou vinci per noi », gli ha scritto la Nord. E nell’interval­lo l’ha incoronato: « Mourinho uomo vero in un calcio finto ». Josè ha rin­graziato, non credeva ai suoi occhi, di solito becca fischi e insulti, è con­siderato un “mostro”, stavolta no. Lazio-Inter, ancora una volta, ha scompigliato equilibri e diplomazie, ha consentito piccoli tradimenti e grandi compromessi. I quarantami­la laziali per una volta sono andati via “felici” per una sconfitta; i dieci­mila interisti si son portati a casa il primo posto e mercoledì torneranno all’Olimpico per sfidare la Roma nella finale di Coppa Italia. Bianco­celesti ed interisti si sono scambiati tutto: baci e abbracci, cori e simpa­tie. I laziali hanno inneggiato a Mou­rinho, i nerazzurri hanno inveito contro Lotito.

L’anteprima c’era stata all’arrivo dei pullman. Quello della Lazio è sta­to accolto tra gli applausi, al grido di

«bisogna perdere, bisogna perdere» . Quello dell’Inter dai fischi di alcuni tifosi romanisti presenti agli inter­nazionali di tennis. I laziali hanno ti­fato Inter, non c’erano molti dubbi, ci sono stati tanti sfottò: « Vinceremo

il tricolor! ». Dalla Monte Mario, al primo minuto, è partito l’invito in ro­manesco

«scansamose! ». E quando Muslera ha iniziato a fare il fenome­no respingendo gli attacchi neraz­zurri son stati fischi ed è scattato l’invito numero due...: «Mettiti a se­de, Muslera mettiti a sede» . Lazio­Inter ha avuto tanti ospiti speciali. Ha trovato posto Andrea Bargnagni, stella del basket italiano, romano emigrato nella mitica Nba, si è ac­comodato in tribuna accanto al pre­sidente del Coni Petrucci.

BALOTELLI - Lazio-Inter s’è giocata dentro una notte capace di tutto. Una notte in cui Balotelli si è penti­to ma è rimasto deluso dal mancato ingresso in campo. Prima del fischio d’inizio i tifosi l’hanno accolto into­nando cori a suo favore. Mario ha ri­sposto chiedendo scusa, l’ha fatto con le mani congiunte, battendole ri­petutamente sul petto, su quella ma­glia che poco tempo fa aveva rinne­gato. Il suo gesto ha fatto da contral­tare alle parole incendiarie del ma­nager Raiola. Lazio-Inter sarà sem­pre la partita di Gabriele Sandri. Non è mancato il ricordo: sul maxi­schermo dell’Olimpico è comparso il suo volto e gli altoparlanti hanno diffuso le note della canzone scritta per lui.