GASPORT - Turbolenze in viaggio. Giancarlo Abete era già in viaggio per Ginevra, per la candidatura italiana a Euro 2016, quando il caso De Rossi è piombato sulla sua strada come un macigno. Il presidente federale ha subito chiamato il ritiro azzurro e si è fatto passare al telefono il giocatore, che in serata ha avuto un colloquio sul tema anche con Lippi. La telefonata di Abete è stata dura e con una richiesta ineludibile: quel comunicato di scuse giunto in serata. Nel frattempo
IL VIMINALE È il ministro Roberto Maroni il primo a far sentire la sua voce contro le parole di De Rossi: «Ho letto le dichiarazioni di Daniele De Rossi sulla tessera del tifoso e siccome è una cosa che mi sta a cuore, come mi stanno a cuore le forze dellordine, ne ho parlato anche con il Capo della polizia. Ovviamente sono dichiarazioni che non condivido. Si tratta di un persona che andrà a rappresentare l'Italia ai Mondiali, un personaggio pubblico che ha un certo seguito. Uno si sforza tanto di mandare dei messaggi positivi...». E in serata arriva anche «lindignazione» del Capo della Polizia. «Quello che mi indigna prosegue Antonio Manganelli è la volgare strumentalizzazione di un'occasionale episodio, certamente riprovevole, oggi al vaglio della magistratura, che mette sullo stesso piano delinquenti violenti e poliziotti che darebbero anche la vita per difendere tutti. Perfino persone che fanno dichiarazioni del genere».
I SINDACATI «Oltre alla tessera del tifoso è intervenuto il segretario del Sap, Nicola Tanzi sono necessarie misure legislative che prevedano la detenzione in carcere per chi delinque durante le manifestazioni sportive». Per il segretario generale del Siulp, Felice Romano, con le sue parole De Rossi ha dimostrato «poco rispetto nei confronti di chi rischia la vita, per garantire la sicurezza dei cittadini e anche per far arricchire quelli come lui».