CORSPORT (P. TORRI) - Luomo dei sogni ha ventisei anni, è nato in Montenegro, ha i piedi baciati da gli dei del calcio e, soprattutto, quando le partite contano è uno che risponde quasi sempre presente. A Bari, sabato scorso, lul tima conferma, quando Mirko Vucinic con il suo decimo gol in campiona to, quindicesimo in stagione, ha garantito altri tre punti e, per poco più di dieci minuti, il primo posto in classifica. Un po come era successo due anni fa a Catania con quella rete del montenegrino realizzata dopo unazione personale da applausi a sce na aperta, la Roma giallorossa a sognare lo scudetto per unora, prima che Ibrahimovic andasse in campo e garantisse il titolo ai ne razzurri.
PUNTI - In questo campionato Vucinic con le sue reti ha garantito quindici punti in più. Ha segnato in otto partite (sette volte un gol più la recente tripletta allUdinese). E quando il suo nome è finito nel tabellino dei marcatori, i giallorossi non hanno mai perso (sei vittorie e due pareggi), con le reti del montenegrino che sono state per i tre punti in sei occasioni (Bologna, Atalanta, Fiorentina, Catania, Udinese e Bari). Per tre volte un suo gol (Fiorentina, Catania e Bari) ha garantito luno a zero finale e nove punti in classifica.
Ci sono tutti i numeri per dargli letichetta di match-winner e, ora, perfetto terzo dente del tridente con Totti e Vucinic, come si è visto a Bari, Totti illumina, Toni rifinisce, il montenegrino conclude e va a festeggiare davanti alla telecamera e a dodicimila tifosi romanisti in estasi.
Ci ha messo un po a convincere tutti, ma adesso è uno di quei giocatori che sono entrati nel cuore della tifoseria romanista. Del resto già in passato aveva dimostrato di essere uno di quei giocatori che si esaltano nelle partite che contano, il Manchester United, il Real Madrid, il Chelsea, lo Sporting Lisbona, il Milan, lInter, tutte o quasi le grandi del calcio nazionale ed europeo, avevano già dovuto prendere atto delle straordinarie qualità tecniche di questo ragazzo che sembra destinato a far passare in secondo in piano nel suo Montenegro il mito di genio Savicevic. In questo finale di stagione, poi, con Totti e Toni là davanti che sicuramente impegneranno pensieri e parole delle difese avversarie, può essere davvero luomo in più di una Roma che vuole completare lopera, da ultima a prima in classifica.
FUTURO - Vucinic ha detto chiaramente che lo vede ancora con la Roma, con la maglia giallorossa. Del resto non ha ancora ventisette anni, rappresenta il presente e il futuro. Anche se, ovviamente, le sue prodezze stanno cominciando a essere visionate nelle sedi dei maggiori club europei, quelli, per capirci, che possono fare anche proposte indecenti (da un punto di vista economico). Per esempio a Monaco di Baviera dove il Bayern sa che a fine stagione dovrà lasciar partire Ribery e avrebbe individuato proprio in Vucinic il giocatore ideale per sostituire il francese in partenza per Madrid. I dirigenti bavaresi, quando si siederanno con la Roma attorno a un tavolo per parlare del riscatto di Toni, chiederanno proprio Vucinic, offrendo ovviamente anche un notevole numero di milioni. E, inoltre, pare che anche a Barcellona (dove dovrà essere trovato il nuovo Henry), Guardiola abbia fatto il nome di Vucinic. Dovrà essere forte la Roma a resistere a tutto. Con la Champions in tasca, sarà più facile esserlo. Del resto uno così sarebbe un delitto farlo partire.