Vucinic, i gol che fanno sognare

06/04/2010 alle 10:15.

CORSPORT (P. TORRI) - L’uomo dei sogni ha ventisei anni, è nato in Montenegro, ha i piedi baciati da gli dei del calcio e, soprattutto, quando le partite contano è uno che risponde quasi sempre presente. A Bari, sabato scorso, l’ul tima conferma, quando Mirko Vucinic con il suo decimo gol in campiona to, quindicesimo in stagione, ha garantito altri tre punti e, per poco più di dieci minuti, il primo posto in classifica. Un po’ come era successo due anni fa a Catania con quella rete del montenegrino realizzata dopo un’azione personale da applausi a sce na aperta, la Roma giallorossa a sognare lo scudetto per un’ora, prima che Ibrahimovic andasse in campo e garantisse il titolo ai ne razzurri.

 

PUNTI - In questo campionato Vucinic con le sue reti ha garantito quindici punti in più. Ha segnato in otto partite (sette volte un gol più la recente tripletta all’Udinese). E quan­do il suo nome è finito nel tabellino dei mar­catori, i giallorossi non hanno mai perso (sei vittorie e due pareggi), con le reti del mon­tenegrino che sono state per i tre punti in sei occasioni (Bo­logna, Atalanta, , Catania, Udinese e Bari). Per tre volte un suo gol (Fiorenti­na, Catania e Bari) ha garan­tito l’uno a zero finale e nove punti in classifica.

Ci sono tutti i numeri per dargli l’etichet­ta di match-winner e, ora, perfetto terzo den­te del tridente con e Vucinic, come si è visto a Bari,
illumina, Toni rifinisce, il montenegrino conclude e va a festeggiare davanti alla telecamera e a dodicimila tifosi romanisti in estasi.

Ci ha messo un po’ a convincere tutti, ma adesso è uno di quei giocatori che sono en­trati nel cuore della tifoseria romanista. Del resto già in passato aveva dimostrato di es­sere uno di quei giocatori che si esaltano nel­le partite che contano, il Manchester United, il Real Madrid, il Chelsea, lo Sporting Lisbo­na, il Milan, l’Inter, tutte o quasi le grandi del calcio nazionale ed europeo, avevano già dovuto prendere atto delle straordinarie quali­tà tecniche di questo ragazzo che sembra destinato a far passare in secondo in piano nel suo Montenegro il mito di genio Savicevic. In questo finale di stagione, poi, con e Toni là davan­ti che sicuramente impegneranno pensieri e parole delle difese avversarie, può essere davvero l’uomo in più di una Roma che vuo­le completare l’opera, da ultima a prima in classifica.

 

FUTURO - Vucinic ha detto chiaramente che lo vede ancora con la Roma, con la maglia giallorossa. Del resto non ha ancora ventiset­te anni, rappresenta il presente e il futuro. Anche se, ovviamente, le sue prodezze stan­no cominciando a essere visionate nelle se­di dei maggiori club europei, quelli, per ca­pirci, che possono fare anche proposte inde­centi (da un punto di vista economico). Per esempio a Monaco di Baviera dove il Bayern sa che a fine stagione dovrà lasciar partire Ribery e avrebbe in­dividuato proprio in Vucinic il giocatore ideale per sosti­tuire il francese in partenza per Madrid. I dirigenti bava­resi, quando si siederanno con la Roma attorno a un ta­volo per parlare del riscatto di Toni, chiederanno proprio Vucinic, offrendo ovviamen­te anche un notevole numero di milioni. E, inoltre, pare che anche a (dove dovrà essere trovato il nuovo Henry), Guar­diola abbia fatto il nome di Vucinic. Dovrà essere forte la Roma a resistere a tutto. Con la in tasca, sarà più fa­cile esserlo. Del resto uno così sarebbe un delitto farlo partire.