«Vicini a un sogno ma abbiamo dato tutto»

26/04/2010 alle 12:04.

CORSERA (L. VALDISERRI) - C’è chi ha pianto a fine partita, come Philippe Mexès che, anche se quest’anno ha fatto molto più la riserva che il titolare, ha sempre sentito la Roma come una cosa sua. C’è chi ha guardato il campo con lo sguardo fisso, come Marco Cassetti, con l’espressione di chi si sente rapito di un sogno che coltivava fin da bambino. C’è chi è crollato come fulminato, al fischio dell’ineffabile Damato, come Francesco Totti, che ha dovuto anche «sopportare» di essere consolato da Antonio Cassano, che ieri è tornato appieno il tifoso dell’Inter che è sempre stato. E c’è chi ha

Daniele si è preso questa responsabilità e ha difeso tutto quello di buono che ha fatto la Roma in questo campionato (71 punti e una striscia di 24 risultati utili consecutivi non possono essere cancellati da una sconfitta) e non ha attaccato frontalmente l’arbitro Damato, come sarebbe stato facile: «Ci èmancato il raddoppio. Nel primo tempo abbiamo giocato benissimo e segnato un solo gol. Poi, nella ripresa, abbiamo giocato meno bene in fase di contenimento. Questa sconfitta? Forse è il segno di una squadra che ha giocato quattro-cinque mesi contro una squadra che ne ha giocati dieci. Vincere lo scudetto sarebbe stato meraviglioso contro un’avversaria stratosferica come l’Inter. Problemi con l’arbitro? No, anche se la designazione non è stata certo il massimo. Due anni fa, quando lo pensavo, l’ho detto. Quest’anno non è il fattore arbitri che ha inciso sul campionato».

Parla anche Luca Toni, che ha iniziato in panchina e non è riuscito, una volta entrato in campo al posto di Perrotta, a trovare quel gol che avrebbe fatto la storia. Storari, come contro tutti i romanisti, è stato superbo sul colpo di testa del lungagnone appena entrato: «La delusione è fortissima, adesso, ma noi dobbiamo fare il nostro dovere: vincere tre partite e sentirci a posto con la nostra coscienza. Poi, fatto questo, bisogna aspettare una buona notizia da altri campi. Però ci credo poco, viste le partite che restano da giocare all’Inter (Lazio, Chievo e Siena, n.d.r.). Lo stadio ci ha applaudito perché la Roma ha dato tutto in campo e perché ha fatto una stagione straordinaria. Peccato davvero. Eravamo vicini a un sogno, ma adesso questo sogno è lontano».



Ranieri, come è giusto che sia, ha già chiesto ai giocatori il massimo impegno nell’anticipo di sabato prossimo, contro il Parma. Ma non sarà facile ritrovare subito la testa giusta. Negli occhi di tanti c’era una delusione difficile da scordare in fretta.