Tre reti sopra il cielo

16/04/2010 alle 11:34.

CORSPORT (E. INTORCIA) - Il più grande estimato re di Federico Moccia vive sotto l’arco di Ponte Milvio, con tre cassette di plastica, quelle della frutta, impilate a formare un bancone sul quale esporre luc chetti di ogni di­mensione colore

Deve fare affari d’oro, non c’è dub­bio. Prendete Luca e Silvia, ad esem­pio: loro il lucchetto l’hanno incatenato ai lampioni di Ponte Milvio tre volte, perché il primo l’hanno rubato e il secondo è venuto via quando il palo è crollato. Però la loro sto­ria resiste da più di tre anni, a dispetto di una incompatibilità apparentemente insanabile: lui tifa Roma, lei tifa Lazio. Nessu­no

è perfetto, si saranno detti al primo appuntamento. Però il derby lo vedranno separati: lui allo stadio, lei a casa. E chi per­de paga la cena.

Dietro il Ponte Milvio dei ro­manzi e dei film del filone “ gio­vanile” c’è una piazza tutta sco­prire. Ti aspetti un quartiere più com­posto nel tifo, ma­gari un po’ snob. E invece no. Del re­sto, potrebbe mai essere così in una à come la Capi­tale? E poi l’Olimpi­co è a due passi: c’è anche chi dalla cucina della piz­zeria, aperta sette giorni su set­te, riesce a capire chi ha segna­to prima ancora che l’annunci “ Tutto il calcio” alla radio. Per­sino in un derby: la voce della Nord e quella della Sud viaggia­no su lunghezze d’onda differen­ti. Basta solo farci l’orecchio.

E’ un quartiere che vive di commercio. Bar, pizzerie, pa­sticcerie. Una volta c’erano le bancarelle, oggi il mercato ha una sede tutta nuova alle spalle della piazza. La cosa bella è che qui vedere laziali e romanisti insieme al lavoro è una re­gola alla quale sem­bra difficile sfuggi­re. Daniele, per esempio, due anni fa ha aperto un ne­gozio di cellulari giusto di fronte al mercato, insieme ad Andrea. Uno romanista, l’altro laziale: gira e rigira l’idea giusta era chiamare il loro negozio Telefo­nia derby. Il socio se n’è andato, il nome resta. E in una à co­me questa ha sempre il suo im­patto.

Senza la parola derby nel­l’insegna l’alternativa è una pro­fessione di fede incondizionata: Daniele il suo bar l’ha chiamato

AmoRoma, ovviamente tifa gial­lorosso ma insieme a Simone ha anche un dipendente laziale, Christian. Schedina alla mano, il lunedì può essere più pesante del so­lito presentarsi al lavoro. Però ci si può diventire con qualche bella scommessa. « Se la Lazio vince il der­by, per mezz’ora cambio il nome al bar in AmoLazio, metto l’adesi­vo sull’insegna » , promette Da­niele. Christian prende nota e incrocia le dita.

Le altre uscite: 13/4 Il Campidoglio; 14/4 Colosseo; 15/4 Via Condotti