
CORSPORT (A. GHIACCI) - Consapevolezza. Quella che da domenica hanno i tifosi della Roma. Dopo il derby vinto infatti, quelli che hanno a cuore le sorti giallorosse, sono consapevoli che lobiettivo è lì, a un tiro di schioppo. Ora più che mai. Perché fino a oggi, la sensazione non era mai stata così forte. Né dopo la vittoria sullInter, a meno uno, né tantomeno dopo il primo sorpasso, col primato che è durato solo cinque giorni. Con la Lazio, questa lopinione generale, è stato superato lostacolo più arduo e allora la festa, per le strade della città, continua e aumenta.
SODDISFAZIONE - Il derby è andato, la gioia dei tifosi della Roma è incontenibile. Il giorno dopo, se possibile, ancora maggiore a quella provata lì per lì domenica sera. E se ne vedono di facce col sorriso stampato in giro. Nei bar, per le strade, di fronte alle edicole la mattina. La sinfonia è sempre la stessa: sfottò nei confronti dei tifosi dellaltra sponda e convinzione di potersi giocare ciò che non succede ma se succede. Con in più il fatto di aver dato una bella botta alla Lazio nella corsa salvezza. Chiaro, ci sta anche questo.
SCOMMESSE - E allora via con le tabelle con tutti i calcoli del caso. Perché, come aveva sottolineato da subito anche Ranieri, una Lazio ancora affamata di punti potrà fare il gioco della Roma, quando affronterà lInter, nella corsa al sogno. Ognuno ha il suo teorema ben argomentato: il benzinaio, il barista, il portiere di casa.
« No perché se prendiamo tre punti qui, allora poi è praticamente fatta... » , tutti con la faccia di chi la sa lunga. Poi lo stop: quando arriva, lamico sconfitto è sommerso di battute e pacche sulle spalle di finta consolazione. E poi le scommesse da pagare: la colazione, la barba tagliata, la maglia della Roma indossata per una settimana. Storie di derby insomma.
ENTUSIASMO - I più intraprendenti - che probabilmente, beati loro, hanno una mattinata da spendere allaria aperta - si sono radunati ieri mattina di fronte ai cancelli del Fulvio Bernardini a Trigoria. Un centinaio di persone ha voluto ringraziare e allo stesso tempo continuare a caricare i giocatori. Le macchine dei protagonisti, al loro arrivo, hanno dovuto faticare non poco per trovare la via daccesso al centro tecnico, tra una richiesta di autografo, una di foto, e un semplice gesto di ringraziamento-incoraggiamento. La gente ha cominciato a muoversi per la trasferta di Parma (ma i tifosi della Roma, dopo gli incidenti del derby, potranno andare in Emilia?). Si dà appuntamento, mette a punto i preparativi per seguire Ranieri e i suoi.
QUATTRO O SEI? - Lelemento di riflessione arriva dal fatto che solo qualcuno, pochi, pochissimi, tra lentusiasmo generale, si ricorda che domani cè lUdinese. La semifinale di ritorno di Coppa Italia è tutta da giocare, si parte dal due a zero, è vero, ma il passaggio in finale non è ancora cosa fatta. E allora ecco la spiegazione di quei tifosi attenti a tutto sulle famose finali - intese come valore delle partite e intensità con cui affrontarle - ancora da giocare: « Le finali sono sei, non quattro come dicono tutti. Noi la Coppa Italia la vogliamo eccome!» . Anche noi.