
CORSPORT (F. TOTTI) - La semifinale di Champions di mercoledì sera tra Barcellona e Inter per certi versi ha rispecchiato un po tutto quello che può avvenire in un incontro di calcio. Al momento del sorteggio lInter veniva data, a giudizio di tutti, quasi spacciata. Ma poi in campo nelle due partite di andata e ritorno ha dimostrato di meritare la qualificazione contro il club campione del mondo e dEuropa. Il Barcellona è forse la squadra al mondo più organizzata sotto laspetto della fase offensiva, con grandissimi campioni e che ha la sua punta di diamante in Messi. LInter dal canto suo esprime il massimo della fisicità che una squadra di calcio può avere, ha dimostrato che nel calcio tutto è possibile.
Per più di unora lInter ha giocato senza uno dei suoi punti di forza, Thiago Motta, ma con la grinta, la forza, lorganizzazione difensiva che le hanno permesso di respingere gli attacchi dei tanti campioni del Barcellona. Tutto questo in un ambiente particolarmente caldo, con il quale la squadra italiana ha dovuto convivere dal momento del suo arrivo in Spagna. Pensate solo se tutto questo fosse accaduto in Italia, quante polemiche ci sarebbero state. E importante questa vittoria per il calcio italiano, ma soprattutto perchè stiamo vivendo un momento in cui i tifosi hanno perso in alcuni casi unità dintenti con i giocatori.
Il tifoso dovrebbe pretendere giustamente sempre il massimo dellimpegno, il massimo dellapplicazione per cercare di vincere ogni partita, senza considerare mai il valore dellavversario. Questa unità dintenti tra noi e i nostri tifosi non è mai venuta meno. Da parte nostra cè sempre il massimo impegno per onorare la maglia e dare il massimo sul campo. Sempre, in tutte le occasioni, cercando di portare la nostra squadra sempre più in alto nelle posizioni di classifica che le competono per la storia, le tradizioni e soprattutto per le caratteristiche che la nostra proprietà ci ha sempre trasmesso. Forse da altre parti non è così.
Noi entriamo in campo per giocare e per regalare ai nostri tifosi novanta minuti di soddisfazioni. La qualità del nostro gruppo si sintetizza in Mexes. Oltre che un grande calciatore è un amico e un grande professionista, si è dimostrato attaccatissimo a questa città, a questa squadra, di cui è sicuramente tifoso. Il nostro campionato finora è stato probabilmente da sogno. Siamo partiti malissimo e ci siamo ritrovati in testa alla classifica e comunque nel girone di ritorno sempre nelle prime posizioni.
Ora non dobbiamo mollare e dobbiamo crederci, pur restando consapevoli di tutte le difficoltà che andiamo a incontrare, ma queste fanno parte del gioco. Certo, la sconfitta con la Samp non ci voleva proprio, soprattutto per come è maturata, dopo un primo tempo spettacolare, con tante occasioni da gol. Ora dobbiamo guardare avanti, senza pensare a quello che accade, il nostro dovere è quello di cercare di vincere e poi vedere quello che succede, anche se la partita chiave credo che sia Atalanta-Bologna, perchè la Lazio, giocando in serata, avrà la possibilità di conoscere il risultato in anticipo e potrà sapere se le sue chance di salvezza saranno minori o maggiori. In questo periodo ho letto tante dichiarazioni da parte di tutti nei miei confronti. Nella mia carriera ho sempre preferito far parlare i fatti e aspettare che questi maturassero. Guarderò tutto con maggiore attenzione nello svolgimento delle prossime partite, nelle direzioni arbitrali, come già ho fatto in precedenza, sia quando ho giocato che quando sono rimasto fuori per infortunio.
Restare in silenzio non vuol dire non vigilare su quello che accade in campo, anche quei particolari che soltanto chi gioca può cogliere nel corso di una partita. Mi sono venuti in mente tante vicende e momenti vissuti negli anni scorsi, quando il presidente Franco Sensi, in alcune interviste o anche nei colloqui privati tra noi, aveva parlato di alcuni episodi che sarebbero accaduti e puntualmente tutto ciò nel corso del tempo si è avverato. Come? Basta andare a riascoltare alcune vecchie interviste o conferenze stampa, per le quali sia io che il presidente siamo stati sanzionati e deferiti, ma poi si è verificato esattamente quello che noi avevamo previsto.
Ma andiamo avanti, chiudiamo queste partite con passione, spirito di sacrificio e professionalità. Ricordo a tutti che qualsiasi vittoria ottenuta con la maglia della Roma lascia un segno indelebile nel cuore e nella mente. Penso che questo sia lunico vero motivo per crederci fino alla fine.
Anche in questa trasferta a Parma saremo accompagnati da tanti nostri tifosi. Loro ci hanno chiesto sempre la vittoria e questo li fa rendere unici come la squadra per la quale sono tifosi. Sono sempre stati da stimolo per le nostre vittorie... e solo per le nostre vittorie.