CORSPORT (P. TORRI) - Pasqua e Pasquetta con il profumo dello scudetto. A Roma non si avverte altro. Anzi no, si parla pure di derby, tra due giornate, da giocare con la Lazio padrona di casa, considerato lultimo ostacolo, soprattutto mentale, prima di completare il ribaltamento del campionato, cè la sensazione piuttosto diffusa che le prossime due giornate, Atalanta e Lazio per i giallorossi, Fiorentina e Juventus per lInter, possano essere quelle decisive, la squadra che sarà davanti dopo i prossimi centottanta minuti è indicata come quella che si cucirà il tricolore sulla maglia, quella che trasformerà il profumo in qualcosa di concreto.
IL MESSAGGIO - Il profumo di scudetto non è stato percepito soltanto da Francesco Totti. Cè, nonostante tutte le scaramanzie che volete, una grande fiducia che la stagione possa concludersi con una vittoria sulla quale due-tre mesi fa nessuno avrebbe puntato un euro. Oggi i giallorossi torneranno ad allenarsi a Trigoria in vista della partita di domenica prossima contro lAtalanta. Lappuntamento in campo è per le quindici, è prevista la presenza di un buon numero di tifosi ad accogliere i giocatori, complice anche la chiusura delle scuole che riapriranno domani. Cè fiducia, dicevamo, perché è pure tornato Francesco Totti a disposizione, la prima del tridente pesante a Bari, Totti, Vucinic e Toni ha superato lesame, dando soprattutto limpressione che i margini di miglioramento possano essere enormi, decisivi. Il capitano romanista che quando parla spesso lo fa prima da tifoso che da protagonista, è stato molto chiaro in unintervista rilasciata a «Canal Plus Spagna: «Vincere uno scudetto con la Roma è come vincerne dieci nel resto dItalia, a Roma tutto si sublima. La vittoria nel 2001 è il ricordo più bello della mia carriera, era il mio sogno da bambino, la gente scese per strada e tutti erano fuori di testa. Poi ho vinto anche il Mondiale, sollevai quella coppa a Berlino pensando a mio figlio che aveva sette mesi e che per la prima volta era venuto allo stadio. Un ritorno in azzurro? Non so, poi non ho ancora parlato con Lippi, poi devo vedere le mie condizioni fisiche e poi pure se il gruppo mi accetta, insomma ci sono tanti poi» . Per ora a Roma di Totti in Nazionale non interessa a nessuno. Quello che conta è questa squadra che è tornata a far sognare e che sembra pronta per un finale ancora più sorprendente. Con quei tre davanti e una formazione base che Ranieri spera di non dover mai cambiare da qui alla fine. Le scelte le ha fatte e lo hanno portato sino a un punto dallInter. Adesso manca lultimo sforzo. I tifosi sono pronti a spingere.