Totti-Cassano, che prima volta!

23/04/2010 alle 12:14.

CORSPORT - Ritrovarsi e dirsi addio. Gli avevano dato le chiavi della Roma, ma poi il giocattolo si è rotto. Antonio Cassano sulla strada dello scudetto. La squa­dra di Ranieri chiede strada al barese che in pochi rimpiango­no nella Capitale. Un talento, un giovane cresciuto in fretta. Uno che nonostante la giovane età si era ritagliato il suo spazio nello spogliatoio, che sapeva farsi sentire (strillando se era neces­sario) e che arrivò a mettere le mani addosso a un dirigente. Ma lo avevano fatto di­ventare vice- capi­tano, una gradino indietro, uno solo, rispetto al suo ami­co Francesco Tot­ti.

Poi quell’amici­zia si è rotta, tutto cominciò per una sgradevole storia di soldi e le loro strade si sono do­vute dividere per forza. Eccolo Cas­sano, domenica per la prima volta contro al­l’Olimpico, in una partita che per la Roma vale lo scudetto. Si erano ritrovati di fronte nella casa del­la Roma solo per sei minuti, nel­la partita che il 29 ottobre del 2008 fu sospesa dall’arbitro Ta­gliavento per un violento tempo­rale. Un paio di battute, una pac­ca sulla spalla. Poi, quando la partita fu recuperata, il 14 gen­naio, non c’era. Cassano sì e vinse la Roma con una dop­pietta di Baptista.

Tra e Cassano dopo la rottura dell’amicizia c’è stato un periodo di gelo. Negli ultimi tempi i rapporti sono tornati normali, quando si incontrano si salutano ma non si sentono mai. Cassano ruppe con la Roma, non ci fu più accordo su un prolun­gamento del contratto che sem­brava a buon punto. Poi ruppe anche con Spalletti, sin dal pri­mo giorno di ritiro, quando l’al­lenatore gli impose di abbassare la musica nello spogliatoio. La convivenza era diventata impos­sibile, a gennaio del 2006 la fu­ga verso Madrid. Di nuovo nelle grinfie di Fabio Capello, l’unico che a Roma era riuscito a gestir­lo. Ma in Spagna le cose andaro­no diversamente. Così dopo un anno e mezzo alla corte del Re­al, il ritorno in Ita­lia. Alla Samp, do­ve Cassano ha tro­vato la giusta di­mensione e anche l’amore, conside­rato che a giugno si sposerà.



Domenica ritro­verà l’Olimpico pieno, quei tifosi che aveva conqui­stato con i suoi nu­meri, che avevano sopportato le sue bizze, che lo ave­vano perdonato per qualche erro­re. Cassano si era preso la Roma, l’aveva in pugno, ma si era spinto un po’ oltre. Quattro anni e mezzo di alti e bassi, di grandi giocate, di im­prese impossibili. Ma senza vin­cere niente. Oggi Cassano è un uomo maturo, un campione af­fermato, al quale Roma manca un po’. Domenica rappresenta l’ostacolo più arduo nella corsa allo scudetto. Lui, Del Neri e Guberti sono ex che mettono paura. La Roma non può voltar­si indietro. Deve solo vincere. E non succede... ma se succede forse anche Cassano sarà un po’ contento.