CORSPORT - Ritrovarsi e dirsi addio. Gli avevano dato le chiavi della Roma, ma poi il giocattolo si è rotto. Antonio Cassano sulla strada dello scudetto. La squadra di Ranieri chiede strada al barese che in pochi rimpiangono nella Capitale. Un talento, un giovane cresciuto in fretta. Uno che nonostante la giovane età si era ritagliato il suo spazio nello spogliatoio, che sapeva farsi sentire (strillando se era necessario) e che arrivò a mettere le mani addosso a un dirigente. Ma lo avevano fatto diventare vice- capitano, una gradino indietro, uno solo, rispetto al suo amico Francesco Totti.
Poi quellamicizia si è rotta, tutto cominciò per una sgradevole storia di soldi e le loro strade si sono dovute dividere per forza. Eccolo Cassano, domenica per la prima volta contro Totti allOlimpico, in una partita che per la Roma vale lo scudetto. Si erano ritrovati di fronte nella casa della Roma solo per sei minuti, nella partita che il 29 ottobre del 2008 fu sospesa dallarbitro Tagliavento per un violento temporale. Un paio di battute, una pacca sulla spalla. Poi, quando la partita fu recuperata, il 14 gennaio, Totti non cera. Cassano sì e vinse la Roma con una doppietta di Baptista.
Tra Totti e Cassano dopo la rottura dellamicizia cè stato un periodo di gelo. Negli ultimi tempi i rapporti sono tornati normali, quando si incontrano si salutano ma non si sentono mai. Cassano ruppe con la Roma, non ci fu più accordo su un prolungamento del contratto che sembrava a buon punto. Poi ruppe anche con Spalletti, sin dal primo giorno di ritiro, quando lallenatore gli impose di abbassare la musica nello spogliatoio. La convivenza era diventata impossibile, a gennaio del 2006 la fuga verso Madrid. Di nuovo nelle grinfie di Fabio Capello, lunico che a Roma era riuscito a gestirlo. Ma in Spagna le cose andarono diversamente. Così dopo un anno e mezzo alla corte del Real, il ritorno in Italia. Alla Samp, dove Cassano ha trovato la giusta dimensione e anche lamore, considerato che a giugno si sposerà.
Domenica ritroverà lOlimpico pieno, quei tifosi che aveva conquistato con i suoi numeri, che avevano sopportato le sue bizze, che lo avevano perdonato per qualche errore. Cassano si era preso la Roma, laveva in pugno, ma si era spinto un po oltre. Quattro anni e mezzo di alti e bassi, di grandi giocate, di imprese impossibili. Ma senza vincere niente. Oggi Cassano è un uomo maturo, un campione affermato, al quale Roma manca un po. Domenica rappresenta lostacolo più arduo nella corsa allo scudetto. Lui, Del Neri e Guberti sono ex che mettono paura. La Roma non può voltarsi indietro. Deve solo vincere. E non succede... ma se succede forse anche Cassano sarà un po contento.