«Sì, ho dovuto sostituirli sentivano troppo il derby»

19/04/2010 alle 15:36.

CORSPORT (G.D'UBALDO) - E’ stato il derby di Claudio Ra­nieri. L’ha vinto con le sue mosse, con il coraggio di sostituire due campioni come Totti e De Rossi. I due totem del­la squadra, i due romani, capitano e vi­ce capitano. Dopo aver dato a tutti una chance, cominciando a giocare con il tridente, nella ripresa è tornato sui suoi passi.

La Roma è protagonista di que­sto campionato grazia alla grande compattezza del gruppo». Sorride dopo la tensione del derby. Ammette che qualcosa non ha funzio­nato: «Volete che dica che ho sbagliato formazione? Se avessimo perso sarei stato crocifisso... Nel secondo tempo è anda­ta molto meglio, la svol­ta c’è stata con il rigore parato da Julio Sergio». Una mossa coraggio­sa. Fuori i due simboli della Roma e della ro­manità. Senza di loro la Roma è ripartita: « La scelta non gliel’ho spiegata, gli ho det­to che riposavano. Erano già ammoni­ti, il derby lo sentono troppo, non li fa stare sereni, non li fa giocare come sanno. Così ho deciso di cambiare, con il vecchio assetto è andata meglio. Di decisioni importanti ne ho prese tan­tissime, a Valencia ho tolto un certo Romario. E’ stata una scelta anche tec­nica, non solo tattica. Sono i giocatori che fanno la squadra, non i sistemi di gioco. Non eravamo al cento per cento con Daniele e Francesco e ho preferito cambiare. Non so se la Roma del se­condo tempo sarà la Roma del finale di stagione ma so che la squadra della ri­presa ha avuto una grande reazione». 

Nel primo tempo una Roma irricono­scibile. Ranieri spiega perchè: « Non siamo riusciti a giocare. Avevamo tro­vato solo il modo di cercare Toni con i lanci lunghi, mentre loro ci attaccava­no sugli esterni. Ma non riuscivamo a fare le ripartenze centralmente come volevamo e allora ho cambiato tutto». Quando è entrato Menez ha contri­buito con Taddei a cambiare la partita: «E’ un campione. Da quando ha capi­to cosa vuol dire giocare in Italia va molto meglio. E’ un campione ma è gio­vane e va aiutato. Ha i numeri e li ha fatti vedere. La forza della Roma sono stati lui e Taddei, come chiunque altro venga chiamato in causa. Nella ripre­sa la chiave di volta è stato il rigore pa­rato, ma da lì i tifosi hanno ritrovato entusiasmo e ci hanno spinto verso la vittoria». Anche Ranieri è romano. E’ può capi­re meglio di altri cosa provano e : «Più entri nel meccanismo e più senti le situazioni per questo ho do­vuto togliere loro due». La Lazio ha contestato alcune deci­sioni di Tagliavento, che ha conferma­to di essere uno dei migliori arbitri ita­liani. Ranieri diventa pungente: « Lo hanno contestato sin dalla designazio­ne. Qualsiasi cosa avesse fatto non sa­rebbe andata bene». Mancano quattro partite allo scudet­to. Il tecnico torna prudente: «Non so se questo è stato l’ostacolo più duro. Il difficile sarà all’ultima giornata, per­chè vincendo quella partita sai che hai fatto qualcosa di incredibile » . E’ stato accostato a Liedholm tante volte. Il Barone amava fare percentua­li. Ranieri no: « Non ho mai fatto la schedina, sono negato con le scommes­se. Io punto sui miei cavalli, i miei ra­gazzi mi porteranno avanti». Tra due settimane si gioca Lazio-In­ter. I cugini possono fare un favore al­la Roma: « La Lazio non è ancora sal­va? Allora se la deve giocare...». Adesso viene il bello e la Roma non deve mollare: «Siamo al 70, 80 per cen­to. Non avremmo fatto una ripresa co­me questa se non fossimo stati bene fi­sicamente. Dobbiamo continuare così, poi vediamo che succede».