
IL ROMANISTA - «La coreografia più bella che ricordo in un derby? Sicuramente, il
È il 23 ottobre 1983, la Roma profuma ancora di scudetto, in una Sud metà gialla e metà rossa si innalzano cinque lettere. Sono alte quindici metri, la Sud ci ha lavorato sopra per più di un mese. Tra gli ideatori cè Stefano Malfatti, uno dei leader, oltre che uno dei fondatori, del Commando Ultrà Curva Sud.
La coreografia ok. Ma qual è il suo derby indimenticabile?
«Quello del sorpasso. Stagione 74/75, traversone dalla Monte Mario, indecisione tra Pulici e Ghedin, zampata di Pierino Prati e gol sotto la Sud. Che era una polveriera».
Una polveriera anche se non esisteva ancora il Commando?
«Tutta la Sud era il Commando. Pioveva, nessuno aveva lombrello. Venticinquemila persone cantarono come disperate».
Quando si cominciava a lavorare su una coreografia per il derby?
«Molto prima dellultima settimana. Anche se dipendeva dal grado di difficoltà della coreografie. Più non era semplice da realizzare, più ci voleva tempo. Partecipavano tutti. Ognuno dava il proprio contributo alla realizzazione. Un aiuto importantissimo veniva dal centro di coordinamento dei Roma club, lAirc. E da quei club che erano culo e camicia con il Commando».
Dove trovavate i fondi?
«Noi eravamo ragazzi, andavamo a scuola. I soldi ce li davano gli adulti. Venivano raccolti con le sottoscrizioni
personali, ma soprattutto attraverso lAirc. Nessuno aveva mai il minimo dubbio che venisse stornata un euro. Anzi, una lira. Eppure, di soldi ne circolavano».
Torniamo al presente. Si respira unaria pesante a Roma.
«È vero. Trovo incomprensibile che prima ci disperiamo insieme per la morte di Gabriele Sandri e poi ci affrontiamo fuori dallOlimpico. La tragedia di Gabbo dovrebbe far riflettere. Vorrei che qualcuno si ricordasse lespressione attonita di Giorgio Sandri vicino alla bara del figlio. Questo dramma aveva unito romanisti e laziali. Ricordiamocelo, domenica».
Qual è il suo più grande dispiacere?
«Che voi non abbiate potuto provare quello che abbiamo provato noi. In Curva Sud, dico. Siete costretti ad affidarvi ai filmati, alle foto, ai racconti di noi vecchi. Non immaginate cosa vi siete persi. Purtroppo».