IL ROMANISTA (L.PELOSI) - C' è poco da fare. Quando la Roma vince con un gol di Totti, è come se vincesse un po di più. E un senso di completezza e di appagamento come quando ogni cosa va al suo posto, proprio come la sogni la sera prima. Vinciamo uno a zero, gol di Totti.
Da lì stava per invadere il campo perché larbitro di Bari-Roma non fischiava la fine, da lì è scattato per abbracciare Toni sotto la Sud sul 2- 1 contro lInter, da lì ha fatto la stessa corsa per andare da Vucinic nel giorno del derby. Da lì, quel giorno, tifando, soffrendo ed esultando accanto a De Rossi, ha trasformato nella vittoria della romanità il derby che la storia racconterà come quello vinto togliendo i romani. Unaltra magia, come un passaggio spalle alla porta senza guardare. E vero, quando cè Totti la Roma vince un po di più. Questanno ha vinto tanto perché Totti cè sempre stato, anche quando non ha giocato. Forse la partita contro la Sampdoria un giorno sarà raccontata come lennesima occasione persa nella storia della Roma. Forse. Ma di sicuro non sarà ricordata come la gara della resa di Totti, che non sè affatto arreso e lha subito dimostrato. Due giorni dopo ha fatto unaltra magia, come un passaggio spalle alla porta senza guardare. A Trigoria, con quel suo «urlate più forte», è diventato anche il tifoso dei tifosi, il giocatore che incita la gente invece di essere incitato dalla gente. Domenica si ricomincia. Nessuna squadra, più del Parma, ha subito la sconfitta perfetta, quella «con gol di Totti». Se la Roma ci crede ancora, Totti ci crede un po di più. Perché quando cè Totti anche un sogno può essere un po più reale. Gli interisti di Barletta aspettino, prima di festeggiare.