Scacco in tre mosse: Vucinic da esterno o da attaccante punto di riferimento

15/04/2010 alle 09:55.

IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Pretattica. «A volte si fa» ammette Claudio Ranieri. Che ancora non ha deciso la Roma del derby. Ne ha in mente una. Ma che è anche trina. Da qui a domenica pomeriggio e, chissà, pure in corsa. Sicuramente venerdì sera, però, dopo Inter-Juventus, tirerà le somme dei suoi ragionamenti che non sono solo tattici. Per scegliere guarda l’avversario di giornata, e di solito si mette a specchio, ma soprattutto la condizione atletica dei suoi giocatori. Alla vigilia, prima di pranzo, si mostra sempre abbastanza sicuro. Ma poi ammette che decide la sera, parlando con i suoi collaboratori e spesso pure con i calciatori. S’informa, accetta suggerimenti e chiede, con grande umiltà, a chi lavora con lui come ha visto questo e quello durante la

La Roma una e trina per affrontare la Lazio: niente di trascendentale, la squadra della rincorsa, appoggiandosi a sistemi di gioco sperimentati durante la caccia all’Inter e sino al sorpasso ai campioni d’Italia. Prove di 4-4-2 a Trigoria a metà settimana. È l’assetto che storicamente si sposa bene con la compattezza e l’equilibrio, cioè con i concetti più cari all’allenatore di San Saba. Una e trina perché di moduli ce ne sono altri due: il ideato da Spalletti e ben conosciuto dal gruppo e il delle ultime gare di questa lunga rincorsa. Una e trina perché i giocatori che sono in lizza per un poso sono tre: Taddei, Toni e Menez. Il brasiliano è il primo, nel senso di favorito per due delle tre possibili formule.

Taddei sta a destra, e volendo anche sul lato opposto, sia nel 4-4-2 che nel . Cambiano, invece, le posizioni di Perrotta, uomo di fascia nel primo caso e trequartista nel secondo, e di Vucinic, punta pura in una situazione ed esterno sinistro nell’altra. Sono le due opzioni tattiche su cui Ranieri sta lavorando a Trigoria. Perché la terza al momento è fin troppo spregiudicata. Quella con Toni, e Vucinic vista a Bari, con il 4-4-1-1: il tridente pesante si deve sistemare bene in campo per non dare vantaggi agli avversari. Menez, titolare contro l’Atalanta (e con l’Inter, non dimentichiamolo), è buono per tutte le stagioni, nel senso di soluzioni. Trequartista o esterno, volendo anche seconda punta. Sa fare l’ala, così come sta dimostrando essere disponibile a sacrificarsi nei rientri. Ma il francese, proprio come il tridente pesante, sbilancia la Roma: e allora si torna al favorito Taddei, perché, a parte la sistemazione in campo, nel derby la corsa conta almeno quanto la testa.

C’è, poi, un’ultima considerazione da fare. Che statisticamente chiama in causa anche la scaramanzia. Nelle ultime cinque gare, sempre tre attaccanti titolari. Menez, Toni e Vucinic contro l’Udinese, contro il e contro l’Inter; , Toni e Vucinic contro il Bari e Menez, e Vucinic contro l’Atalanta. Tre punte, quindici punti. Solo Vucinic presente in tutt’e cinque i match. Guarda caso il miglior realizzatore giallorosso in campionato, del 2010, del girone di ritorno e della Roma dei cinque successi di fila. Punto e punta di riferimento.