GASPORT (A. CATAPANO) - Cassano, of course. Un rimpianto e uno spauracchio. « Anto, nun ce prova... », probabile che Totti glielo sussurrerà allorecchio mentre lo abbraccia. Dicono i romanisti: rendici un pochino di quellamore che ti abbiamo dato, così finalmente saremo pari. Già, sarebbe invece uno scherzo del destino se il ragazzo cresciuto e pasciuto con ogni riguardo, se proprio lui che un bel giorno mandò tutti a quel paese e se ne partì per Madrid con un giubbotto di pecora e una valigia di rancori, se insomma fosse proprio Antonio Cassano a rovinare il sogno di milioni di romanisti. Sarebbe, pure questo, il più mancino dei tiri. Almeno così parrebbe al
Terminillo La Roma dovrà dimostrare che la Sampdoria non è una montagna troppo alta da scalare. Intanto, renderebbe il cuore più leggero non considerarla lultimo ostacolo prima dello scudetto, «che le altre ce la regalano?», ammonisce Ranieri. Né un passo dolomitico, né un cavalcavia. La Sampdoria potrebbe essere un Terminillo. «Ha fatto un grande lavoro racconta Ranieri , noi e loro siamo le vere sorprese di questo campionato. La Samp gioca compatta, è sempre pronta a ripartire. Guberti sta facendo bene, sono felice di averlo lasciato partire. E poi la squadra di Delneri ha un attacco super: Pazzini e Cassano si integrano a meraviglia, sembrano la riedizione di Vialli e Mancini».
Tornanti Regaleranno pure le stesse meraviglie, ma buon per la Roma che segnino meno. La Sampdoria ha realizzato 43 gol (18 in meno della Roma) e solo 15 fuori casa, dove ha già perso nove volte. Gli unici numeri cui attaccarsi. Tutti gli altri inquietano. Ha ragione Ranieri: la Samp è laltra sorpresa del campionato. Ha 16 punti in più del 2009 (solo la Romaha fatto meglio con 18) e nel girone di ritorno ne ha totalizzati 31, menosolo della Roma, che ne ha fatti 39. Una montagna alta così, ma i ragazzi di Ranieri troveranno tanti tifosi sui tornanti. Anche loro ne hanno di chilometri da macinare, sperando che quelli per Parma (da domani biglietti in vendita) abbiano ancora un senso.




