CORSPORT (A. RAMAZZOTTI) - Adriano strizza locchio al ri torno in Italia e osserva la lotta per lo scudetto dal suo Brasile, dove ha ritro vato la felicità. Sa che in corsa per il ti tolo ci sono la sua ex squadra, quellIn ter alla quale augura di vincere la Champions, e la Roma, la formazione che avrebbe potuto diventare sua la scorsa estate (e non a caso per la presi dente Rosella Sensi non mancano i com plimenti...).
Adriano, cosa augura ai suoi ex compagni che nella semifinale dandata di Champions League hanno battuto il Barcellona?
«Di raggiungere e poi di vincere la finale perché so quanto è importante per i miei ex compagni e per il presidente Moratti conquistare la Champions. Se ci riusciranno non potrò essere a Milano perchè ho le partite con il Flamengo, ma chiamerò tutti».
Pensa che per i nerazzurri questo possa essere lanno giusto per vincere la Champions League?
« Lo spero. LInter ha già dato dimostrazione di essere più forte rispetto al passato superando gli ottavi di finale che recentemente erano sempre stati insuperabili ».
Cosa pensa del Barcellona di Messi?
«Il Barcellona sta giocando un calcio fantastico e Messi sembra avere una marcia in più rispetto a qualunque avversario, ma lInter ha ottimi difensori che hanno dimostrato di sapere marcare bene anche lui».
Crede che lInter possa vincere lo scudetto per la quinta volta di fila?
«Qui dal Brasile mi sembra di intuire che questanno la priorità sia la Champions, ma i miei ex compagni hanno la possibilità di vincere pure lo scudetto nonostante Roma e Milan siano molto più competitive rispetto al passato, tanto che i giallorossi sono addirittura riusciti a scavalcare lInter. Il campionato rimarrà aperto fino alla fine».
Daccordo che nelle ultime 4 giornate sarà testa a testa tra Roma e Inter per il tricolore?
«La Roma sta vivendo un momento fantastico e, nonostante tutte le difficoltà, mostra che la squadra è tornata a essere una grande famiglia comandata da Rosella Sensi. E nel calcio non esiste forza maggiore rispetto a una simile unione da parte di tutti. Il Milan comunque rimane sempre il Milan e non va sottovalutato ».
Cosa pensa di Etoo e Milito?
«Sono due attaccanti eccezionali che hanno caratteristiche diverse tra di loro e che si completano a vicenda. Chi affronta un attacco del genere va incontro a dei problemi».
Parla mai con i suoi ex compagni?
«Succede soprattutto quando vedo in nazionale Julio Cesar e Maicon. Mi raccontano che in Italia tante persone mi ricordano con affetto e mi vogliono ancora bene. Questo mi rende molto felice perché lInter farà sempre parte della mia vita: in nerazzurro ho scritto pagine importanti di storia e ricorderò sempre tutti con affetto».
Anche Mourinho, che a volte non è stato tenero con lei?
«Mourinho è un allenatore molto fermo e diretto, a volte anche duro, ma se ha qualcosa da dirti lo fa in faccia, non alle spalle. Quanto è bravo e quanto ha vinto lo sanno tutti. Io aggiungo che è un mio grande amico e un grande uomo».
Adesso qualche problema con Mourinho (e lInter) ce lha Balotelli.
«A Mario auguro tutto il bene possibile perché è un bravo ragazzo e un grande giocatore. Spero abbia tante soddisfazioni».
Cosa si sente di dire al presidente Moratti che le ha voluto e le vuole molto bene?
«Prima di tutto grazie per lopportunità che mi ha dato di giocare nel suo club e poi scusa se non ho fatto di più».
LInter ha acquistato Coutinho, un giocatore che lei conosce bene.
«E un giovane talento che farà bene anche in Italia. Ne sono sicuro».
Qual è lepisodio più bello che ricorda della sua esperienza allInter?
«Il mio debutto al Bernabeu contro il Real Madrid quando segnai su punizione».
Escluso quello fuori classifica contro lUdinese ( 70 metri palla al piede con avversari saltati come birilli nellottobre 2004), qual è il suo gol più bello in nerazzurro?
«Per il blasone dellavversaria dico le reti alla Juventus in Coppa Italia nel 2003-04».
Come giudica a distanza di qualche mese la sua esperienza allInter?
«Sono tornato in Brasile perché dovevo risolvere tanti problemi particolari, cose che a un europeo possono non sembrare importanti, ma che per un brasiliano con le mie origini sono fondamentali. Adesso sono contento, ho contribuito a dare al Flamengo un titolo che non vinceva dal 1992 e questo già dimostra che la mia decisione è stata corretta».
Quindi nessun rammarico per la sua decisione di rientrare in patria?
«Tornare al Flamengo è stato come tornare a casa. Qui ho intorno persone che mi conoscono, mi capiscono e mi rispettano per quello che sono. Se sono felice gioco bene e se gioco bene, la squadra vince».
LItalia e il campionato italiano le mancano mai?
«AllItalia penso sempre perché lì ho passato bellissimi momenti. E vero, ho avuto anche alcuni problemi ( lalcol ndr) che però adesso non ho più. Le persone nella vita maturano e anchio lho fatto. La saudade dellItalia però la sentirò sempre».
Pensa che prima o poi tornerà a giocare nella nostra serie A?
«Chissà un giorno... Magari succederà...».
Tra poco più di un mese ci saranno i Mondiali in Sudafrica. E pronto?
«Abbiamo nuovamente una squadra molto forte e Dunga non ripeterà gli errori di Parreira nellultima Coppa del Mondo. Il Brasile quasi sempre perde per colpa sua, ma stavolta abbiamo lavorato perché non succeda. Io spero di essere tra i convocati perché ho una gran voglia di aiutare la Seleçao a essere nuovamente
campione».