
CORSERA - Oggi pomeriggio davanti alla tv, domani in campo. Per la terza volta da quando si trova a stretto contatto con lInter, la Roma aspetta un passo falso dei nerazzurri, pur consapevole di essere ormai padrona del proprio destino. Alla vigilia della partita con la Sampdoria del velenoso ex Cassano, Claudio Ranieri sta definendo gli ultimi dettagli in vista delle ultime tre settimane della stagione. La prova scialba e senza mordente di mercoledì scorso, nonostante le sue dichiarazioni soft rese al termine della partita, non lha certo soddisfatto.
Tutto il gruppo a rapporto è stato spronato ancora a compiere lo sforzo decisivo, per mantenere la testa della classifica in campionato e vincere la Coppa Italia. «Nessun calo di tensione e concentrazione massima, un passo alla volta», ha detto Ranieri ai suoi. Rispetto alla gara giocata a Udine, lallenatore giallorosso ha in mente alcune modifiche nellundici di partenza, schierato probabilmente con il 4-2-3-1. Nel reparto arretrato (occhio ai diffidati Cassetti e Riise) è scontato il ritorno di Juan accanto a Burdisso, mentre a centrocampo si formerà nuovamente la coppia titolare De Rossi-Pizarro. Ieri il cileno ha interrotto lallenamento a scopo precauzionale, per il riacutizzarsi dellinfiammazione tendinea al ginocchio. Nessun allarme: unaccortezza dovuta allimportanza del momento, dicono a Trigoria, per non rischiare nulla in vista dei prossimi cinque impegni. Laltro malconcio di questi giorni si chiama Simone Perrotta. Lultima seduta in palestra e la tribuna del «Friuli» lasciano intendere che, al di là delle valutazioni tattiche sullavversaria in arrivo, si troverà unaltra soluzione.
Insolitamente ciarliero e più maturo, leggendo le sue esternazioni, sembra davvero che il periodo buio sia alle spalle: «So di avere delle qualità, ma dovevo crescere dal punto di vista mentale. Ho fatto degli sforzi in questa direzione che, alla lunga, stanno pagando. Non è facile vivere la mia prima esperienza allestero a 22 anni, ho preso coscienza di certe situazioni e ormai mi diverto. Sto talmente bene che posso giocare a destra, al centro o a sinistra, a centrocampo o in attacco: sono più completo e rigoroso tatticamente. Non mi pongo più questi problemi e mi preoccupo solo di dare il massimo per la squadra. Dopo il periodo di apprendistato sono riuscito a trovare il mio percorso e mi sento appagato. Alla Roma ho creato il mio nido e spero ancora di arrivare in Nazionale». Menez è realista ma prudente, invece, sulle previsioni scudetto: «I tifosi sono in ebollizione dopo la vittoria nel derby, a Roma viviamo su un vulcano. Parlare del titolo, però, prematuro».