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GASPORT - No, sgambetto. Il derby, la partita delle partite, non è solo la sfida che mette in palio la supremazia cittadina o che esalta il meglio (ironia, coreografie spettacolari) e il peggio (volgarità, violenza). È anche una gara che può valere una stagione (la Roma lanciata verso lo scudetto), o darle un senso (per i laziali battere domani i giallorossi sarebbe il massimo
Il gol di Behrami. Lultimo esempio di derby-sgambetto è quello vinto 3-2 dalla Lazio il 19 marzo 2008, con un gol di Behrami al 92. La Roma era passata con Taddei, poi luno-due laziale con Pandev e Rocchi, il pari di Perrotta e, nel recupero, il 3-2 dello svizzero. I giallorossi, in piena rimonta sullInter, furono stoppati sul più bello. La sconfitta si rivelò determinante per i giallorossi: si giocarono lo scudetto, quella sera.
La maglia di Totti. Nel 1999, parti rovesciate. La Lazio di Eriksson era in testa alla classifica, 6 punti sopra la Fiorentina. La Roma di Zeman era quinta. I giallorossi si riscaldarono sotto la curva Sud. La Roma chiuse il primo tempo in vantaggio 2-0, doppietta di Delvecchio.Nella ripresa, la Lazio segnò con Vieri, ma nel recupero arrivò il 3-1 di Totti, che festeggiò il gol esibendo la maglia con la scritta « vi ho purgato ancora » . La sconfitta fu devastante per la Lazio, scavalcata alla penultima giornata dal Milan.
I laziali si presero una parziale rivincita il 29 aprile 2001, quando frenarono la Roma lanciata verso lo scudetto. I romanisti erano saliti sul 2-0 con Batistuta e Delvecchio, ma Nedved al 78 e Castroman al 95 permisero alla Lazio di pareggiare. Sulla panchina biancoceleste cera Zoff, amico di Capello: «Mi sarebbe piaciuto fargli uno scherzetto». L1-1 del 21 aprile 2004 fu una picconata ai sogni di gloria della Roma. Il 2-2 del 26 febbraio 1984, riportò sulla terra la Roma che cercava lo scudetto-bis: il punto perso pesò non poco nella classifica dei giallorossi.