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Roma al tridente

18/04/2010 alle 11:29.

GASPORT (S. BOLDRINI) - Tridente: per forza e per amore. La Roma è pronta ad affrontare il derby con i tre attaccanti. Le tre belle gioie: Totti, Vucinic, Toni. Toni dimagrito dopo una settimana di dieta speciale, Vucinic tirato a lucido dopo una settimana di buon lavoro. Totti fresco di barbiere e con i capelli «stirati». Non sarà tridente classico, nella formula zemaniana: sarà, probabilmente, un tridente mascherato, alla Capello. Totti trequartista. Toni alla Batistuta. Vucinic alla Delvecchio. L’aria è questa: dopo una settimana di esperimenti e in cui Ranieri ha ballato tra 4-2-3-1, 4-4-2 e 4-4-1-1, si è tornati alla casella di partenza. Dopo la vittoria dell’Inter sulla Juve, la Roma non ha chance. Deve conquistare i tre punti e basta: il resto significa, probabilmente, addio ai sogni di scudetto.

Il retroscena La settimana non era cominciata nel migliore dei modi per Ranieri. L’allenatore di San Saba ha dovuto fare i conti con il malumore di Toni, escluso dalla formazione iniziale nella gara con l’Atalanta. Toni ci è rimasto male per essere stato informato nella riunione tecnica e non prima. Ranieri, però, da questo punto di vista è di una limpidezza assoluta: fa sempre così. Il malessere di Toni è durato lo spazio di una giornata. È intervenuto il dirigente Montali, c’è stato un chiarimento — civilissimo — tra Ranieri e il giocatore. È tornato subito il sereno. Ora, a pensare male — si fa peccato, ma spesso ci si azzecca —, si potrebbe dedurre che il ritorno di Toni dall’inizio sia una conseguenza di quanto è accaduto ad inizio settimana.

Sbagliato: Ranieri intende puntare su Toni nella formazione di partenza perché vuole affrontare la Lazio in un certo modo. Sarà una partita per cuori forti, dove si farà, spesso, a sportellate. Toni è un giocatore di peso e di sostanza, uno che può colpire ed affondare l’avversario in tanti modi. La carta Menez Il francese, titolare contro l’Atalanta, dovrebbe partire dalla panchina. Sembra un paradosso: Menez è in grandi condizioni di forma. In settimana si è allenato alla grande: Ranieri è stato tentato fino all’ultimo momento a puntare ancora su di lui. Il ragazzo, però, sarà l’arma di riserva: Ranieri potrebbe lanciarlo nel secondo tempo, per sfruttare a dovere una delle doti migliori di Menez, la velocità. Con Jeremy cambia la partita della Roma: palla a terra, scambi in velocità, tecnica al potere. Ranieri ha preparato questo derby studiando due Rome, due varianti, due formule.



Si parte con Toni, ma poi c’è Menez. Così sarà anche contento il popolo, che reclama Toni dall’inizio. Se non dovesse funzionare, nessuno potrà dire che Ranieri non ci ha provato. E in ogni caso, c’è sempre la carta Menez.