Riise. Corsa e cinque gol: è quello di Liverpool

18/04/2010 alle 13:33.

CORSPORT (P. TORRI) - L’ultima volta che ha visto una partita da spettatore era il ventotto ottobre scorso. Sarà un ca­so, ma è la data dell’ultima sconfitta in campionato della Roma. a Udine, la terza consecutiva che sem­brava aver aperto un’altra volta le porte a una stagio­ne di delusioni. Non è an­data così e John Arne Rii­se è stato, e continuerà a esserlo, uno dei punti fer­mi della squadra gialloros­sa capace di risalire dal­l’ultimo al primo posto in classifica.
Claudio Ranieri, che ieri lo ha riempito di elogi rispon­dendo a una domanda (in inglese) di un giornali­sta norvegese, non ha mai voluto fare a meno del si­nistro del roscio. E’ vero, nella rosa a disposizione del tecnico non è che ci sia ..



Claudio Ranieri, che ieri lo ha riempito di elogi rispon­dendo a una domanda (in inglese) di un giornali­sta norvegese, non ha mai voluto fare a meno del si­nistro del roscio. E’ vero, nella rosa a disposizione del tecnico non è che ci sia stata un’alternativa per la fascia sinistra, ma è altret­tanto vero che difficilmen­te, in ogni caso, Riise avrebbe avuto qualche turno di riposo. Perché do­po una prima stagione in cui aveva fatto un po’ di fa­tica a metabolizzare il cambio dal calcio inglese al nostro, il norvegese è tornato ai livelli a cui ave­va abituato i tifosi del Li­verpool, corsa che è un piacere, dedizione totale, piede che non si tira mai indietro, sinistro che si sente il rumore in tribuna. Una presenza, in questa stagione arricchita anche da cinque gol in campiona­to, indimenticabile quella capocciata all’ultimo mi­nuto a Torino contro la Ju­ventus, una vittoria che nessun romanista potrà di­menticare mai.



Riise è diventato un fat­tore pesante in questa Ro­ma che è tornata a far so­gnare tutta la sua gente. Uno di quelli insostituibili, anche perché dà quasi sempre la sensazione di non sapere cosa sia la pa­rola stanchezza, anzi spes­so il meglio lo ha dato nei finali di gara quando gli al­tri entravano in riserva, lui riusciva a fare la diffe­renza, ma­glietta con le maniche corte a qual­siasi latitu­dine e via di corsa, ve­diamo chi ce ne ha di più. Pure per questo è diventato un ido­lo della Curva. C’era riu­scito già nella passata sta­gione, figuratevi in questa dove ha anche dato ragio­ne all’operazione di mer­ voluta da Daniele Pradè, cinque milioni e mezzo per il cartellino, a ricordarlo oggi come si fa a non dire che sia stata un grande affare?



E’ un uomo derby, il nor­vegese. Dopo aver vissuto per anni quello di Liverpo­ol che certo non è tenero, adesso vuole essere prota­gonista in questo di Roma, in una partita che mette in palio praticamente tutto, novanta minuti da vivere senza paura, quella che Riise non sa neppure cosa sia, novanta minuti per continuare a concretizzare un sogno.