CORSERA - Claudio Ranieri vuole giocare il derby in 14. Non tutti in una volta, perché sa benissimo che avrebbe partita persa a tavolino. Ma, proprio perché ha visto una Lazio molto in salute nelle ultime gare (cinque risultati utili consecutivi, 11 punti su 15 conquistati), è probabile che lallenatore stia pensando a due o addirittura tre staffette per la sua Roma.
Cè stato un momento - nelle sfide contro Napoli e Milan - che Ranieri non ha quasi fatto uso della panchina. Una sola sostituzione al San Paolo (Faty al 75 per Julio Baptista) e una sola contro i rossoneri allOlimpico (Toni per Julio Baptista al 57). Ma quella era una Roma poco in salute e con qualche assenza «pesante». Ora Ranieri ha tutti a disposizione (ieri De Rossi non si è allenato ma solo per precauzione) e si spiegano anche così i molti esperimenti negli allenamenti di questa settimana
Prove di tridente, ma con gli «ingredienti» spesso mescolati. Lunico sicuro del posto è Mirko Vucinic, lattaccante più in forma (11 gol) e quello più duttile, visto che può fare lesterno a sinistra sia nel 4-2-3-1 che nel 4-4-2 ma anche il centravanti. Nei giorni scorsi sembrava che fosse Toni il possibile sacrificato, nel caso di uno schieramento tipo Roma-Atalanta, cioè con due giocatori capaci di «allargare» il campo come Vucinic e Ménez, schierati larghi con Totti prima punta. Ieri, invece, Ranieri ha provato insieme Menez, Vucinic e Toni, in un 4-2-3-1 con il francese a destra, Perrotta incursore centrale e Vucinic a sinistra, dietro a Toni. È un derby fatto anche di pretattica e di punti di domanda persino clamorosi. Per capirci, potrebbero partire dalla panchina due idoli assoluti delle tifoserie come Francesco Totti e Mauro Zarate. Uneventualità che pare più probabile per il secondo, ma che non è impossibile anche per il primo. Certo, immaginare un derby senza Totti sarebbe clamoroso, ma Ranieri è anche il primo allenatore ad averlo sostituito dopo 45 (a Firenze e contro il Palermo). La vittoria dellInter contro la Juventus non ha fatto piacere ai tifosi della Roma, ma Ranieri ha ripetuto per tutta la settimana ai suoi giocatori che non devono aspettarsi favori da nessuno. La Roma si è guadagnata sul campo il diritto di pensare solo a se stessa. Servono cinque vittorie.