Ranieri: "Roma fammi commuovere"

12/04/2010 alle 08:18.

IL ROMANISTA (G.PIACENTINI) - «Quando ho visto l’Olimpico non mi sono commosso, spero di commuovermi più avanti». Non molla un centimetro, Claudio Ranieri. Dopo una giornata come quella di ieri avrebbe potuto fare e dire qualsiasi cosa, magari si sarebbe potuto prendere qualche rivincita nei confronti di chi lo ha cacciato o di chi lo ha sempre guardato dall’alto verso il basso, chissà per quale motivo poi.

«Chiudiamo la cavalcata contro il Chievo, perché prima non si deciderà nulla». Nemmeno la prossima sarà una giornata determinante, nonostante ci siano Inter- e il derby. «Non si decide nulla con la prossima partita, bisogna pedalare. L’Inter vorrà riprendersi, noi abbiamo una bella gatta da pelare, il derby sarà una gara dura al di là della classifica. E’ una partita a parte, il resto non conta. Il campionato è ancora da gioca- re e da combattere partita dopo partita». Una differenza però ora c’è: la Roma è padrona del suo destino e non dovrà più guardare quello che succede su altri campi. «Abbiamo fatto tanto ma si deve continuare anche con umiltà, ora dipendiamo da noi stessi. Siamo primi ma il campionato non è finito, serve voglia e determinazione». Con l’Atalanta si sono viste entrambe, almeno fino al gol di Tiribocchi. «Ci siamo complicati un pochino la vita, stavamo giocando bene, stavamo dominando l’Atalanta, volevamo chiudere la partita e invece abbiamo sbagliato una palla. Sul 2-1 un pochettino di apprensione è arrivata, ma i ragazzi sono stati sempre molto lucidi». E soprattutto sono stati sospinti da un pubblico, quello dell’Olimpico, che è stato eccezionale. «Il pubblico ha capito le nostre difficoltà e ci ha avvolti, siamo stati bene in campo fino al loro gol.

Poi siamo andati un po’ male ma il pubblico ci ha dato il cuore e la determinazione. E’ un risultato che spetta tutto al pubblico, il vero dodicesimo in campo. Ci è capitato di avere black-out e loro ci hanno aiutato ». La Roma però sta benissimo. Ranieri ha potuto addirittura permettersi il lusso di lasciare fuori Toni a vantaggio di Menez. «Ho una squadra in forma, posso scegliere, per cui mi sembra giusto mettere quelli che stanno un pochino più in forma. Menez ha giocato perchè avevo bisogno di allargare la loro difesa, era una contromossa per arginarli. Loro non danno spazi e avevo bisognodi saltare gli uomini sugli esterni». invece migliora di partita in partita. «Francesco si sta riprendendo per cui mi sembrava giusto dargli minuti per recuperare. Poi lo volevo cambiare, però c’era Menez che era stato già ammonito per simulazione e poi redarguito dall’arbitro e allora, su "suggerimento" di , ho preferito togliere lui piuttosto che giocare in dieci». Dal punto di vista personale, non è ancora arrivato il momento delle rivincite. «Io ho iniziato la mia carriera come una scommessa, poi c’è stato il Cagliari e mi sono detto, vediamo se riesco a continuare. Ho un’ottima esperienza internazionale, sono contento anche se non si vede. Ora sono qui, me la godo e spero di regalare e regalarmi un sogno».