Ranieri: prima superare Liedholm e poi magari...raggiungerlo

10/04/2010 alle 10:11.

IL ROMANISTA (D. GIANNINI) - Ormai è in ballo e ballerà fino alla fine. Senza lasciare nulla di intentato, senza lasciare nulla al caso. Ora che è arrivato dove nessuno pensava potesse arrivare, Claudio Ranieri ci ha preso gusto. Sa che è questo il momento di tentare l’impresa, magari di togliersi definitivamente di dosso l’etichetta (peraltro poco corretta, visti i trofei italiani ed europei in bacheca) di buon allenatore non vincente. Perché, se riuscisse a portare lo scudetto a Roma, avrebbe fatto più di chiunque altro prima di lui.

Anche di quelli che il tricolore lo hanno sì vinto, ma con squadre partite per farlo e senza l’handicap delle due sconfitte iniziali e di un gruppo da rivitalizzare. Incassati con piacere i complimenti di Lippi e Capello, mentre la che lo ha mandato via malamente sprofonda sempre più in basso, il sor Claudio ha voltato pagina ed è già andato oltre. Nessuna distrazione, nessun rilassamento. Non ha tempo per godersi la meravigliosa à, la sua à, nella quale è finalmente tornato. O almeno non più. Perché in realtà, da quando è arrivato nella Capitale, Ranieri ha assaporato ogni minuto di questa esperienza. Impegni permettendo, ha partecipato a tutte le iniziative collegate alla sua squadra che, giorno dopo giorno, cresceva in morale, risultati e punti. Ora però viene il bello, e anche il difficile.

 

E’ il momento di raccogliere i frutti del lavoro fatto. E allora testa bassa e lavorare. Poche parole e tanta concentrazione. Quella che ha sempre chiesto ai suoi ragazzi ogni volta che li vedeva un po’ distratti. Questa settimana più che mai. Li ha strigliati, li ha ripresi, fino a che dal campo non sono arrivate le risposte che cercava. Perché sarebbe delittuoso distrarsi contro l’Atalanta, contro la quale Ranieri potrà stabilire un altro record: arrivare a 23 risultati utili consecutivi in una sola stagione, uno in più di Liedholm che nell’80-’81 si fermò a 22.

Un altro segno che sta succedendo qualcosa di straordinario. E se accadrà, gran parte del merito sarà sua. Resta da vedere coma saprà gestire le ultime sei partite e un finale come non lo aveva mai vissuto. Perché Ranieri così vicino alla conquista di un campionato non ci è mai andato. Né in Italia, né in Spagna, né in Inghilterra. Paesi nei quali ha però ha fatto grande esperienza. Quella che, secondo Vincenzo Montella, uno che con i suoi Giovanissimi lo vede da vicino a Trigoria, gli permetterà di non farsi condizionare «dall’odore e dal clamore della à. Lo assapora e basta». Per ora solo assaggi, tanto per non guastarsi l’appetito, in attesa della grande scorpacciata.