IL ROMANISTA (M.MACEDONIO) - Resta impietrito, Claudio Ranieri, al fischio finale di Damato. Sembra quasi non tradire emozioni, il tecnico di San Saba, davanti ai propri ragazzi, che invece non nascondono la propria amarezza. Come è proprio del condottiero che, anche davanti ad una sconfitta, mantiene salda la propria dignità. E lì, il mister, a bordo campo, lo sguardo fermo. Sa, come lo sanno i suoi giocatori, che probabilmente il sipario della stagione si è chiuso qui. «Un punto o zero, erano la stessa cosa»
Non ha voglia di commentare la direzione arbitrale, il tecnico. «Come lo valuto io non conta nulla. Conta semmai come lo valuterà Collina. Noi siamo certamente delusi, mentre Collina sarà più freddo. Vedrà lui se cerano gli estremi per qualche rigore».
A chi sostiene che lesito finale del campionato non sia ancora scritto, risponde: «Intanto, dobbiamo andare a Parma e fare la nostra partita, così come abbiamo sempre fatto fino ad oggi. Come se non fosse successo niente. Anche se resta il rammarico. Stasera ho visto il miglior primo tempo da quando sono qua. Ma questo è il calcio ».
Torna sul concetto del punto o zero che sarebbe stati la stessa cosa. «Con un punto avremmo tuttal più mantenuto limbattibilità. E allora, a quel punto, era giusto tentare il tutto per tutto, con una punta in più e laggiramento sulle fasce, che permetteva di arrivare a qualche cross in più».
Un secondo tempo certamente diverso dal primo. «E vero. Non siamo riusciti a restare compatti. Lavevo detto ai ragazzi che la Samp si sarebbe riversata in avanti e di stare attenti ai cambi di campo. Purtroppo, non siamo stati così compatti e uniti come nel primo tempo. E la Samp, che insieme a noi è la rivelazione di questa stagione, ci ha punito con quei due fenomeni di Cassano e Pazzini».
Qual è, gli chiedono, la partita in cui lInter potrebbe perdere punti. «Non mi metto a guardare in casa degli altri. Pensiamo a noi. Abbiamo tre partite davanti. E allora, pensiamo intanto a vincerle noi. A cominciare a da Parma. Ho sempre detto che si deciderà tutto allultimo secondo a Chievo. Dobbiamo essere volitivi come abbiamo fatto per 24 giornate. Quando si cade, è importante rialzarsi subito. E poi, quello che sarà, sarà. Senza rimpianti e con la coscienza a posto».
Un ultimo pensiero va ai rivali nerazzurri. «Devo essere onesto con me stesso. Se siamo qua è perché lInter ha perso qualche punto in campionato. E unarmata formidabile, e labbiamo visto anche contro il Barcellona. Complimenti quindi a loro. Ma noi, intanto, andiamo a vincere a Parma. Io ci credo. Chi ci crede, mi segua. Chi non ci crede, si faccia da parte».