CORSPORT (G.D'UBALDO) - Nei minuti finali carichi di tensione, Ranieri dalla panchina ha urlato ai suoi giocatori: « Un punto o zero è la stessa cosa» . Lo ha ripetuto, una, due, tre volte. Mexes in panchina piangeva, i suoi compagni che erano in campo dopo luno-due di Pazzini erano disperati. La Roma ha perso la testa. Dopo due settimane torna seconda ed è costretta a inseguire. Ranieri alla fine mantiene equilibrio, lascia dentro di sè la delusione di una sconfitta ingiusta e che fa male: « Lho ripetuto ai ragazzi, se avessimo pareggiato avremmo dovuto fare sempre le tre vittorie e sperare in un pari dellInter, perché negli scontri diretti siamo in vantaggio e quindi a parità di punti vinciamo noi. Prima eravamo padroni del nostro destino, ora non lo siamo più» .
LARBITRO - Il presidente Rosella Sensi ha criticato duramente loperato di Damato.
Ranieri non è soddisfatto, ma si rimette al giudizio di Collina: «Come valuto io larbitraggio non conta nulla. Conta il giudizio di Collina. Noi possiamo giudicare sotto pressione e fortemente delusi. Sarà Collina, a freddo, a dire se tutto è filato liscio».
A caldo, Ranieri ha dovuto subito mitigare la delusione dei giocatori: « Dobbiamo andare a Parma a fare la nostra partita, come se non fosse successo niente. Poi tireremo le somme. E stato il miglior primo tempo da quando sono qui, ma un gol è stato troppo poco per il gioco prodotto. Il calcio è questo ».
Lo aveva previsto, la Samp ha messo in difficoltà la Roma. Ripete fino alla noia: «Un punto o zero per noi è lo stesso, avevo fatto i conti... In ogni caso dobbiamo cercare di vincere sempre, pareggiare non sarebbe servito a niente. Per questo ho messo una punta in più, cercando laggiramento delle fasce con qualche cross in più».
LANALISI - Nel primo tempo è mancata concretezza, il colpo del ko. Poi nella ripresa la Roma ha perso un po di equilibrio:
« Nel secondo tempo non siamo riusciti a restare compatti. Non eravamo compatti e uniti come nella prima parte della gara».
Non vuole fare tabelle. Si affida alla piccola speranza che resta, che lInter perda qualche punto per strada:
«Non lo so dove può accadere, non mi metto a guardare in casa degli altri, penso solo a noi. Non siamo più arbitri del nostro destino. Dispiace per i ragazzi e per il nostro pubblico meraviglioso».
Domenica la Lazio può fare un regalo ai cugini, fermando lInter. Ranieri non ci pensa: «Noi dobbiamo vincere a Parma e sarà dura. Lo scudetto per noi si deciderà allultimo secondo a Verona. Dobbiamo continuare come nelle 24 giornate positive. Siamo caduti, ci dobbiamo rialzare e andare avanti. Contro la Lazio eravamo nervosi, nel primo tempo non ceravamo. Invece con la Samp abbiamo disputato un ottimo primo tempo. Ci sta poi che nella ripresa non siamo riusciti a trovare il bandolo della matassa. La Samp è una squadra compatta, con tanti ottimi soldati agli ordini di Del Neri e poi davanti quei due campioni. Loro come la Roma hanno fatto un campionato straordinario. Dobbiamo concluderlo bene, abbiamo fatto il massimo in ogni partita. Così come la dea bendata nel derby è stata dalla nostra parte, questa volta non è andata così. Ma non siamo qui a piangere. Ripartiremo. Questa settimana saremo noi a giocare in anticipo. Vinciamo a Parma e poi lInter se la dovrà giocare».
Quella della Roma resta comunque una stagione straordinaria: «Non lo so. Io sono onesto, noi siamo qui perchè lInter ha perso qualche punto in campionato, ma la squadra di Mourinho resta unarmata fortissima, lo ha fatto vedere anche contro il Barcellona».