
CORSERA - Cè la «polveriera Tevere», ci sono «troppi cani sciolti», , ci sono conti in sospeso legati al derby dandata, ci sono gli scontri nel derby primavera di qualche settimana fa: insomma, in coloro che devono prevenire la violenza da stadio, cè la certezza che «no, non è tutto come sempre». I vari responsabili dellordine pubblico minimizzano, nelle dichiarazioni ufficiali.
I vari responsabili dellordine pubblico minimizzano, nelle dichiarazioni ufficiali.
Ma allora perché sta accadendo tutto questo? Perché la tribuna Tevere è oggi solo per gli abbonati? Perché si ipotizza di dividerla con un «cuscinetto» di poliziotti? E perché si anticipa la gara alle 18,30?
La risposta è una: non è un derby come quelli precedenti. Per lo scudetto della Roma, certo. Ma non solo. Chi in pubblico parla di «naturali accorgimenti per una stracittadina», in realtà compie il proprio dovere, cioè evitare che gli allarmi alimentino la follia di qualcuno. Ma se anche il livello di questi «allarmi» fosse lo stesso di sempre, ci sono considerazioni che non possono essere ignorate. Anche perché vengono da chi lo fa per mestiere, monitorare curve, ultrà e radio. «Brutta aria». E spiega che «uno, la tribuna Tevere è un incubo. Non a caso lunedì mattina per qualche ora è stata sospesa la vendita. Poi hanno dato il via libera con la cessione per tutti, e poi però si è arrivati a dare i biglietti solo agli abbonati». Sembra che una delle due tifoserie non abbia preso bene gli incidenti dellandata, lì in Tevere. Sembra che sulle centinaia di chat che si occupano di Lazio e Roma qualcuno abbia giurato «vendetta». E tensione ci sarebbe anche per la morte di Fabio Testadiferro detto «il roscio», che qualche anno fa accoltellò un tifoso reggino e fu processato e condannato. Cosa voleva dire lo striscione in Sud: «Ci siete riusciti»? A chi era riferito? «Brutta aria». Sia chiaro: i politici minimizzano. «Roma è matura...». Cè da sperare che abbiano ragione. «Ma negli ultimi tempi sono cambiate alcune cose, nelle curve. Gli Irriducibili (il gruppo della Nord anima del tifo laziale, ndr) come gruppo non cè più. Soprattutto, è cresciuto il numero dei cani sciolti». In Nord e in Sud. E, stavolta, «non cè solo il pericolo che si scaglino contro la polizia, ma anche quello di tafferugli tra loro». E poi, basta ascoltare le radio: cè questo livore diffuso, in città. «Brutta aria».