«Poche storie, battiamo la Lazio»

12/04/2010 alle 11:28.

CORSPORT (A. GHIACCI) - E’ fatta. La Roma è prima in classifica. Entusiasmo alle stel­le in casa giallorossa, e cinque partite, quelle che restano alla fi­ne del campionato, da giocare co­me finali. La situazione è ideale: il destino nelle mani di Ranieri e i suoi. Il primo ostacolo? Difficile. C’è il derby, deciso all’andata dal gol di Cassetti: «Quel gol l’ho rivi­sto cento volte e mi emoziona sempre - dice ridendo il terzino ­ma domenica prossima non sarà importante fare gol, quanto vince­re. E nel derby la classifica non conta» . Bella storia quella di Cassetti in questa stagione: due gol, uno ha re­galato la vittoria con la Lazio, l’altro, quello di ieri, la vet­ta.

« Ma negli spo­gliatoi siamo rima­sti umili - continua l’ex leccese - dob­biamo rimanere concentrati perché è ora che arriva il difficile. Scudetto? Per scaramanzia quella parola non la pronunciamo. Le cose stanno andan­do bene ma ora ci aspetteranno tutti al varco, noi cercheremo di vincerle tutte» . Impressionante il cammino della Roma, arrivata al 23 º risultato utile consecutivo: «Non ce lo aspettavamo davvero ­chiude Cassetti - né ad agosto, né dopo le prime 10 giornate» .



DA DESTRA A SINISTRA - John Arne Riise, a proposito di esterni di di­fesa, è felice che la Roma abbia conquistato la vetta. Il norvegese ragiona da chi è abituato a lottare per grandi traguardi, e il fatto che ormai dipenda tutto dalla Roma è l’aspetto più positivo: « Sono con­tento perché ora dipende solo da noi. Siamo in testa e mancano cin­que giornate, se vinciamo sem­pre... Vero: ci sono impegni duri come il derby e la Samp, vediamo come va a finire» .



IL REGISTA - Poi, dagli spogliatoi spunta uno degli artefici di una stagione finora fantastica. Pizarro è cuore e cervello. Ieri non ha gio­ una delle sue migliori partite, ma ha comunque contribuito al successo finale: « E’ dura tenere questo passo, si è visto con l’Ata­lanta. Ma la cosa più importante era andare in testa. Ora dipende da noi e il gruppo ne è consapevo­le. Siamo lì e ci giocheremo queste cinque gare come fi­nali. Ma attenzione, perché nessuno ci regalerà nulla» .



LA DIFESA - Ieri non c’era Juan. Il suo posto è stato preso da Mexes, che ha fatto coppia con l’ottimo Burdis­so di questa stagio­ne. Il francese ha un merito: quello di non essersi buttato giù nel momento per lui più difficile, quando in pratica ha perso il posto da titolare. Ecco la spiegazione: « Siamo un gruppo unito, forse nemmeno noi ci aspet­tavamo di arrivare lassù, siamo molto felici. Siamo uniti come le dita della mano. Qualità, spoglia­toio, buoni rapporti: tutto stupen­do. E non è un caso se siamo pri­mi » . Gli fa eco il compagno di re­parto Burdisso: « Dopo l’elimina­zione dall'Europa ero sicuro che saremmo rinati. Mi aspettavo di lottare per lo scudetto e sono a Ro­ma per dare il mio contributo. Il derby? Poche storie, bisogna vin­cere. Io pilastro della difesa? No, gioco con grandi campioni come Juan e Mexes» .