IL ROMANISTA (D. PASTORIN) - Non ho mai pensato al calcio come a una "scienza": e sorrido quando vedo allenatori-archimede scrivere formule assurde durante gli allenamenti o nel corso della partita. Gli schemi si possono, sì, studiare: ma poi a decidere è limprevisto, il colpo di tacco inaspettato, il cucchiaio alla Totti, il cross che si trasforma in un beffardo pallonetto, il pallone che scivola, malinconico, sotto le gambe del portiere. La finta di Garrincha non seguiva nessun calcolo matematico: era istinto, immaginazione, limperfezione che diventava perfezione, fragilità e bellezza. Diego Armando Maradona poteva segnare a occhi chiusi e Pelé se ne fregava di qualsiasi "senso euclideo".
Al primo posto troviamo la Spagna, quindi, nellordine, Brasile, Olanda, Portogallo, Italia, Germania, Inghilterra e Francia. LItalia è lì, quinta. Fuori dal podio e scavalcata dal Portogallo, nazione dalla grande letteratura (Pessoa, Saramago, Pessanha), ma dalle nazionali mai convincenti sino in fondo. Dati che fanno cronaca, ma non storia. Ma, intanto, siamo tra la luce e lombra in affanno nel rimediare un posto al vertice. Andiamo, comunque, oltre le corbellerie della Fifa. Il nostro è un calcio convincente, competitivo a pochi giorni dalla Coppa sudafricana? Siamo ancora in grado di stupire come accadde a Berlino nel 2006, quando sembravamo, travolti dalla bufera di Calciopoli e con Lippi e alcuni giocatori messi alla graticola, delle vittime predestinate, pronti per lumiliazione e lo sberleffo? Il nostro football nei momenti cruciali quasi mai ha tradito le aspettative: ma non possiamo sempre affidarci alla buona stella, al mito nostrano dellorgoglio e dello spirito di abnegazione. Ma stiamo perdendo molte occasioni: non valorizziamo a dovere il vivaio, a livello di club in Europa siamo inesistenti (o quasi), i fuoriclasse preferiscono altri Eldoradi. Lestetica ha lasciato spazio al metodo. Per questo diversi nostri apprendisti campioni si fanno catturare dalle sirene straniere. Ed è una sconfitta da ultimo posto in classifica, senza attenuanti. Per fortuna, non mancano le belle risposte. Un campionato finalmente incerto, grazie, soprattutto, alla Roma di Claudio Ranieri, che sta mettendo in crisi legemonia dellInter. Ecco: la rincorsa giallorossa allo scudetto rappresenta un salto di qualità, un passo in avanti: gli azzurri hanno, in Totti Toni e compagni, un punto di riferimento, un modello da imitare.