
CORSPORT (A. RAMAZZOTTI) - I complimenti per la Roma nuova capolista, ma anche la convinzione che il campionato non sia finito e che lInter abbia ancora diverse carte da giocarsi.
Una frase che, se letta con attenzione, è una sottolineatura al girone di ritorno poco brillante dellInter che, dopo i 45 punti totalizzati nelle prime 19 giornate, negli ultimi 14 turni ne ha totalizzati appena 22 contro i 36 dei giallorossi che hanno avuto un passo impressionante. Serve una sveglia e Moratti (che stasera sarà probabilmente in tribuna a Firenze) ha voluto suonarla perché si aspetta una squadra protagonista su tutti e tre i fronti. «Allo scudetto crediamo senza dubbio, ma non penso che sarà una lotta tra noi e la Roma e basta. Il Milan è a tre punti di distacco da noi, quattro dalla Roma quindi è ancora tutto aperto. Magari il campionato sarà interessantissimo per voi giornalisti, un po' meno per noi. Adesso però è importante restare concentrati, ma credo che questa concentrazione allInter non sia mai mancata, quindi non penso sia questo il problema. La prossima sarà la giornata decisiva? È dall'inizio del campionato che sento dire che tutte le partite sono decisive. Credo che a questo punto sarà decisiva l'ultima giornata. Ho questa netta sensazione».
Di certo, però, Zanetti e compagni non si faranno distrarre dai tanti impegni in programma nelle prossime settimane né sono disposti a snobbare il campionato in favore della Champions League. «Barattare lo scudetto con la Champions? No, no che cosa dovremmo barattare...» ha tagliato corto.
CESSIONE - In serata il presidente è intervenuto al circolo Filologico Milanese per un incontro dove si è discusso del connubio tra lindustria e il mondo dello sport e ha rievocato la figura del padre Angelo per il quale ha avuto parole intrise di stima e commozione. «Lo considero un genio, una persona buona, determinata e decisa. Se avesse fatto il ciclista avrebbe vinto il Giro dItalia perché era bravo a fare tutto ». Poi la frase incriminata: «A un certo punto decidemmo di cedere la società perché eravamo un po intossicati dalla critica e dalla stampa. Certo adesso un milione di volte di più...». Il riferimento è alla pressione della stampa ed è un modo per far capire che il clima intorno allInter non gli piace affatto. Arriverà a cedere la società? Addirittura a regalarla come il padre? «Allora le cose non erano come adesso che gli acquirenti ci sono. Oggi certe volte può valere la pena trovare qualcuno che, se gli piace, può prendere il club senza tra laltro fargli spendere molti soldi». Una battuta, questultima, detta col sorriso sulle labbra. Lidea di vendere lInter, assicurano persone a lui vicine, per il momento non è attuale, ma il malessere per la situazione (gli arbitraggi, ma soprattutto il processo di calciopoli che riparte oggi) lo hanno amareggiato.
Finale con unidea per il futuro, lazionariato popolare: «Sarebbe una cosa intelligente e bellissima, ma va studiata bene perché la società ogni anno muove cifre considerevoli e bisogna trovare un numero di azionisti importante, tra i 50.000 e 60.000, che non imponga ai soci sacrifici troppo grandi».