Moratti: "Complimenti Roma"

13/04/2010 alle 10:45.

CORSPORT (A. RAMAZZOTTI) - I complimenti per la Roma nuo­va capolista, ma anche la convinzione che il campionato non sia finito e che l’Inter abbia ancora diverse carte da giocarsi.

Una frase che, se letta con attenzione, è una sottolinea­tura al girone di ritorno poco brillante dell’Inter che, dopo i 45 punti totalizzati nelle prime 19 giornate, negli ulti­mi 14 turni ne ha totalizzati appena 22 contro i 36 dei giallorossi che hanno avuto un passo impressionante. Serve una sveglia e Moratti (che stasera sarà probabilmente in tribuna a Firenze) ha voluto suonarla perché si aspetta una squadra protagonista su tutti e tre i fronti. «Allo scudetto crediamo senza dubbio, ma non penso che sarà una lotta tra noi e la Roma e basta. Il Milan è a tre punti di distacco da noi, quattro dalla Roma quindi è ancora tutto aperto. Magari il cam­pionato sarà interessantissimo per voi gior­nalisti, un po' meno per noi. Adesso però è importante restare concentrati, ma credo che questa concentrazione all’Inter non sia mai mancata, quindi non penso sia questo il problema. La prossima sarà la giornata decisiva? È dall'inizio del campionato che sento dire che tutte le partite sono decisive. Credo che a questo punto sarà decisiva l'ul­tima giornata. Ho questa netta sensazione».

Di certo, però, Zanetti e compagni non si fa­ranno distrarre dai tanti impegni in pro­gramma nelle prossime settimane né sono disposti a snobbare il campionato in favore della . «Barattare lo scu­detto con la ? No, no che cosa dovremmo barattare...» ha tagliato corto.

 

CESSIONE - In serata il presidente è inter­venuto al circolo Filologico Milanese per un incontro dove si è discusso del connubio tra l’industria e il mondo dello sport e ha rievo­ la figura del padre Angelo per il quale ha avuto parole intrise di stima e commo­zione. «Lo considero un genio, una persona buona, determinata e decisa. Se avesse fat­to il ciclista avrebbe vinto il Giro d’Italia perché era bravo a fare tut­to ». Poi la frase incriminata: «A un certo punto decidem­mo di cedere la società per­ché eravamo un po’ intossi­ dalla critica e dalla stampa. Certo adesso un mi­lione di volte di più...». Il riferimento è alla pres­sione della stampa ed è un modo per far capire che il clima intorno all’Inter non gli piace affatto. Arriverà a cedere la società? Addirittu­ra a regalarla come il padre? «Allora le cose non erano co­me adesso che gli acquiren­ti ci sono. Oggi certe volte può valere la pena trovare qualcuno che, se gli piace, può prendere il club senza tra l’altro fargli spendere molti soldi». Una battuta, quest’ultima, detta col sorriso sulle labbra. L’idea di vendere l’In­ter, assicurano persone a lui vicine, per il momento non è attuale, ma il malessere per la situazione (gli arbitraggi, ma soprattutto il processo di calciopoli che riparte oggi) lo hanno amareggiato.

 

Finale con un’idea per il futuro, l’aziona­riato popolare: «Sarebbe una cosa intelli­gente e bellissima, ma va studiata bene per­ché la società ogni anno muove cifre consi­derevoli e bisogna trovare un numero di azionisti importante, tra i 50.000 e 60.000, che non imponga ai soci sacrifici troppo grandi».