Clicky

Mirko e Marco, poi la paura

12/04/2010 alle 09:01.

IL ROMANISTA (G.PIACENTINI) - Non aveva alternative, ieri, la Roma. Doveva vincere ad ogni costo e con ogni mezzo lecito per agguantare il primo posto in solitudine. C’è riuscita, magari non disputando la migliore partita della sua storia (e nemmeno di questo campionato), ma quelli sono comunque punti di vista. Perché poi, soprattutto in questo momento della stagione, l’importante non è tanto convincere quanto vincere.

E invece nella ripresa c’è stato il ritorno dell’Atalanta, che è riuscita però solo a mettere paura alla squadra di Ranieri che con i gol di Vucinic e Cassetti si era portata avanti. Il gol di Tiribocchi ha avuto solo l’effetto di rendere carico di ansie il pomeriggio dei circa sessantamila dell’Olimpico, che non vedevano l’ora di festeggiare un momento come questo. E il primato solitario in classifica, a cinque giornate dal termine, non va festeggiato (perché è ancora molto presto) ma almeno un po’ assaporato. Perché la classifica, che solo a guardarla ti vengono le vertigini, un primo verdetto lo ha già dato. La Roma da ieri è padrona del proprio futuro. Basta guardare gli altri campi, l’Inter o il Milan, da ieri pomeriggio la Roma sa quello che deve fare per conquistare lo scudetto: deve vincerle tutte fino alla fine. Un’impresa non facile, considerando che la squadra di Ranieri viene da 23 risultati utili consecutivi (17 vittorie e 6 pareggi) e che in campionato non perde dal 28 ottobre. Domenica c’è il derby, uno dei più importanti della storia.