Menez: "Odiavo Ranieri, ora lo amo"

29/04/2010 alle 10:13.

LEGGO (F.BALZANI) - Dalle banlieue parigine all’ombra del Colosseo. Jeremy Menez ne ha fatta di strada in questi anni. Il ragazzo di Longjumeau , banlieue numero 94 (quella tristemente nota per gli scontri con la polizia del 2005), ha conquistato nelle ultime settimane tecnico e tifosi grazie a una serie di prestazioni da fenomeno autentico.

LEGGO (F.BALZANI) - 
Dalle banlieue parigine all’ombra del Colosseo. Jeremy Menez ne ha fatta di strada in questi anni. Il ragazzo di Longjumeau , banlieue numero 94 (quella tristemente nota per gli scontri con la polizia del 2005), ha conquistato nelle ultime settimane tecnico e tifosi grazie a una serie di prestazioni da fenomeno autentico. Eppure c’è stato un momento in cui il talento francese sembrava davvero sul punto di partire e salutare Roma con tanti rimpianti e la solita faccia triste. 
Ieri Menez si trovava insieme all’amico Mexes (che ha confermato di voler restare in giallorosso) agli Internazionali di Tennis. Cuffie nelle orecchie (Menez ama l’hip-hop francese), vestito completamente di Louis Vitton, sul suo volto il sorriso di chi ha raggiunto l’obbiettivo di una vita dopo un periodo non felicissimo. «A gennaio ho avuto una bella litigata con Ranieri. Non mi piaceva stare fuori e non capire il perché. Lui mi ha spiegato cosa non andava bene, ma al tempo stesso ha dimostrato di credere in me. Mi ha fatto sentire un campione».

Le cose, da quel momento in poi, sono cambiate eccome: «Ora sono felicissimo, a Roma ho trovato l’ambiente ideale, mi diverto e per questo devo ringraziare il mister e i miei compagni. Ho sempre saputo di avere delle qualità, ma dovevo crescere mentalmente. Ho fatto grandi sforzi in questo senso e ora stanno pagando. Sono arrivato a Roma a 22 anni, lontano dal mio paese e non è stato facile ambientarmi». Nelle ultime gare Menez ha cambiato posizione dietro alla prima punta, ma il 22enne non ha preferenze di ruolo particolari: «Non è importante. Sto talmente bene che posso giocare in attacco o a centrocampo, sulla destra o sulla sinistra. Mi sento più completo anche tatticamente». Nelle giornate libere concesse da Ranieri (e dalla sua fidanzata monegasca) è facile trovarlo al Gilda o al Babel, due famosi locali della capitale («Amo la musica»). Rispetto a qualche mese fa, però, le uscite di Menez sono diminuite. I suoi desideri oggi si chiamano scudetto e Mondiale: «Allo scudetto ancora ci credo. Speranze che la Lazio fermi l’Inter? Un po’ ci spero, ma giusto un po’ - dice sorridendo -. La nazionale è un discorso aperto, sarei bugiardo a dire che non ci credo».