IL ROMANISTA (G.PIACENTINI) - Dalla Lazio alla Lazio. Ci deve essere un conto in sospeso tra Julio Sergio e la squadra quintultima in classifica. Perché se nella gara di andata il portiere brasiliano ha dimostrato a tutti di essere un portiere da Roma (la parata sul tiro a botta sicura di Mauri è finito nelle sigle delle trasmissioni sportive), in quella di domenica ha realizzato un sogno proibito di molti tifosi, parare un rigore al derby sotto la Nord.
IL ROMANISTA (G.PIACENTI
Lunica sconfitta è stata quella con la Juventus, alla seconda di campionato, ma era una vita fa: in panchina cera Spalletti e Julio Sergio era allesordio dopo anni a fare la polvere tra la tribuna e la panchina. Sempre nella gestione Ranieri, in otto delle dieci occasioni in cui la Roma ha mantenuto la porta inviolata tra i pali cera Julio. Se a fine stagione ci sarà da festeggiare qualcosa di importante, insomma, bisognerà ringraziarlo. E pure tanto. Nel frattempo è lui a ringraziare. «Io penso ha detto alla fine della gara con la Lazio - che devo essere il primo a dire grazie dopo quello che è successo con la Roma. Se cè un Dio maggiore, lo ringrazio. Nessuno lo avrebbe mai detto. Mi fa piacere di poter rimanere nella storia». E un ragazzo umile, Julio Sergio. Se non lo fosse stato non avrebbe resistito tre anni a non giocare, a mettere a posto i palloni e i fratini alla fine degli allenamenti. Tanto lui era sempre lultimo ad andare via perché rimaneva per far esercitare i suoi compagni a tirare i rigori e le punizioni. Chiunque altro avrebbe chiesto di essere ceduto, per andare a dimostrare altrove il suo valore. Lui ha deciso di restare e di aspettare il suo momento. E quando la sua occasione è arrivata, per manifesta inadeguatezza dei suoi rivali, non se lè lasciata sfuggire. Senza mai alzare la voce, senza mai pretendere niente nemmeno quando Ranieri per alcune partite aveva deciso di dare fiducia a Doni che rientrava da un grave infortunio, ma dimostrando sul campo di essere un portiere da Roma e non una mascotte.
Perché così era stato trattato, anche dal punto di vista contrattuale. Il suo contratto in scadenza il 30 giugno è da calciatore di Lega Pro: 250 mila euro netti a stagione. La sua pazienza e la sua dedizione però sono stati ricompensati perché presto sarà ufficializzato il prolungamento per altri quattro anni. Praticamente, visto che a novembre compirà 32 anni, concluderà la sua carriera a Roma. Laccordo è stato raggiunto, Julio guadagnerà quattro volte quello che prende adesso: un milione netto a stagione più i premi. La firma però ancora non cè, probabilmente per motivi scaramantici. Quando ci sarà? A Trigoria fanno sapere che arriverà un giorno dopo la fine del campionato: il 17 maggio. O magari il 10, se le cose dovessero andare nel modo che tutti sperano. E se andrà così il merito sarà anche di Julio Sergio Bertagnoli, un bravo portiere e un grandissimo professionista. Uno che ha parato un calcio di rigore in un derby, sotto la Nord.