IL ROMANISTA (D. GIANNINI) - «Sta meglio di quando è entrato con lInter. Con lAtalanta stava meglio che col Bari e oggi sta meglio che con lAtalanta». Parola di Claudio Ranieri. Giorno dopo giorno le condizioni fisiche di Francesco Totti migliorano. Sta trovando la forma migliore, eppure per tutta la settimana il tecnico giallorsso ha mischiato le carte sul suo utilizzo. Ha provato il tridente composto da Toni, Vucinic e Menez, e anche nella conferenza ha lasciato aperte le porte a qualsiasi soluzione. Solo il sor Claudio sa veramente se Totti giocherà dallinizio.
Quello che è certo è che per Francesco questo sarà un derby importante, forse quello più importante di sempre. E dire che ne ha giocati tanti, più di chiunque altro nella storia di questa sfida. Cera in quelli fondamentali dellanno dello scudetto e cera in quelli in cui ha lasciato il segno con le sue reti. In totale sono 6, la prima arrivò nel derby del 3-3 in rimonta della stagione 98-99, la seconda al ritorno con il 3-1 e la maglietta vi ho purgato ancora. Nel 2001-2002 mise di testa il sigillo nel 2-0 dellandata e poi quel capolavoro a cucchiaio nellindimenticabile 5- 1 del ritorno. Nel 2003-04 andò ad esultare prendendo la telecamera, mentre nel 2005-2006 fu la volta della dedica a Ilary col gesto del pancione. Insomma, ne è passato di tempo da quella sua prima stracittadina del 93-94 quando si procurò il rigore che purtroppo
non servì a pareggiare. In mezzo ci sono sedici anni di storia romanista.
E la maggior parte le ha scritte proprio lui. Oggi però potrebbe fare qualcosa di ancora più straordinario
rispetto a quanto già fatto. Potrebbe mettere la firma su un derby del quale magari si continuerà a parlare per decenni. Potrebbe essere quello che lancia la Roma verso uno scudetto da fantascienza, con 14 punti rimontati alla corazzata Inter. E, se il sogno si dovesse realizzare, lui, il più grande giocatore della storia giallorosa, diventerebbe anche lunico ad aver vinto due scudetti con la maglia della Roma. Sarebbe tanta roba, anche per uno che ha vinto praticamente tutto, risultando sempre decisivo.
Pure al Mondiale dove si presentò con una gamba sola. Quando ci fu da battere quel rigore con lAustralia al 95esimo, con le gambe di tutti gli azzurri che tremavano, fu lui a prendere quel pallone e a spararlo in rete insieme alle viti della sua caviglia e alle paure di una nazione intera. Lo fece come sanno fare i campioni. Come a Madrid, come a Lione come mille altre volte. Oggi è una di quelle giornate lì, forse anche più importante, oggi cè da riscrivere la storia. E Francesco sarà lì per farlo.




