Clicky

Il Capitano gioca la partita più grande

18/04/2010 alle 11:03.

IL ROMANISTA (D. GIANNINI) - «Sta meglio di quando è entrato con l’Inter. Con l’Atalanta stava meglio che col Bari e oggi sta meglio che con l’Atalanta». Parola di Claudio Ranieri. Giorno dopo giorno le condizioni fisiche di Francesco Totti migliorano. Sta trovando la forma migliore, eppure per tutta la settimana il tecnico giallorsso ha mischiato le carte sul suo utilizzo. Ha provato il tridente composto da Toni, Vucinic e Menez, e anche nella conferenza ha lasciato aperte le porte a qualsiasi soluzione. Solo il sor Claudio sa veramente se Totti giocherà dall’inizio.



Quello che è certo è che per Francesco questo sarà un derby importante, forse quello più importante di sempre. E dire che ne ha giocati tanti, più di chiunque altro nella storia di questa sfida. C’era in quelli fondamentali dell’anno dello scudetto e c’era in quelli in cui ha lasciato il segno con le sue reti. In totale sono 6, la prima arrivò nel derby del 3-3 in rimonta della stagione 98-99, la seconda al ritorno con il 3-1 e la maglietta “vi ho purgato ancora”. Nel 2001-2002 mise di testa il sigillo nel 2-0 dell’andata e poi quel capolavoro a cucchiaio nell’indimenticabile 5- 1 del ritorno. Nel 2003-04 andò ad esultare prendendo la  telecamera, mentre nel 2005-2006 fu la volta della dedica a Ilary col gesto del pancione. Insomma, ne è passato di tempo da quella sua prima stracittadina del 93-94 quando si procurò il rigore che purtroppo

non servì a pareggiare. In mezzo ci sono sedici anni di storia romanista.



E la maggior parte le ha scritte proprio lui. Oggi però potrebbe fare qualcosa di ancora più straordinario

rispetto a quanto già fatto. Potrebbe mettere la firma su un derby del quale magari si continuerà a parlare per decenni.
Potrebbe essere quello che lancia la Roma verso uno scudetto da fantascienza, con 14 punti rimontati alla corazzata Inter. E, se il sogno si dovesse realizzare, lui, il più grande giocatore della storia  giallorosa, diventerebbe anche l’unico ad aver vinto due scudetti con la maglia della Roma. Sarebbe “tanta roba”, anche per uno che ha vinto praticamente tutto, risultando sempre decisivo.

Pure al Mondiale dove si presentò con una gamba sola. Quando ci fu da battere quel rigore con l’Australia al 95esimo, con le gambe di  tutti gli azzurri che tremavano, fu lui a prendere quel pallone e a spararlo in rete insieme alle viti della sua caviglia e alle paure di una nazione intera. Lo fece come sanno fare i campioni. Come a Madrid, come a Lione come mille altre volte. Oggi è una di quelle giornate lì, forse anche più importante, oggi c’è da riscrivere la  storia. E Francesco sarà lì per farlo.