«Giochiamola fino all’ultimo secondo»

25/04/2010 alle 12:03.

IL ROMANISTA - Fino all’ultimo secondo, non fino all’ultimo minuto. Al Fulvio Bernardini di Trigoria anche in una conferenza stampa tascabile, Claudio Ranieri riesce a infilare una pillola della sua filosofia. E il riferimento non è nemmeno alla fondamentale partita di stasera contro la Sampdoria, ma a quella di Verona col Chievo, ultima giornata di campionato. Vuol dire che il pensiero di Ranieri è lì, come ogni tifoso romanista. Vuol dire che ci crede per principio e per scelta, per dovere e per convinzione, e con tutti i per che volete fino a essere maniacale nel particolare, cioè da adesso, da oggi, dalla partita con la Samp. Parole sue: «Non dobbiamo smarrire la concentrazione dobbiamo pensare a questa partita in maniera maniacale, determinati, aggressivi con grande umiltà»

Roma-Sampdoria, quart’ultima di campionato: la Roma come arriva a questo appuntamento? «Ci arriva in un momento buono. Noi e la Sampdoria siamo in un buon momento di forma. Noi e la Sampdoria siamo le vere sorprese del campionato: noi primi e loro al quarto posto. Tutte

e due le squadre hanno fatto un gran lavoro».

Si riparte dal secondo tempo della partita vinta contro la Lazio? «No, si riparte sempre dall’ultima partita giocata. E cioè da quella che abbiamo perso contro l’Udinese. Vogliamo reagire alla sconfitta di mercoledì in Coppa Italia».

, il , come lo ha visto? «E’ normale che non può essere al cento per cento della condizione. Ha avuto vari incidenti in stagione. Ha recuperato, ha fatto quello che doveva fare. Adesso sta riprendendo la forma».

Antonio Cassano ha detto che

vorrebbe vedere Ranieri sulla panchina della Nazionale
. «Antonio è una persona stupenda e un bravissimo giocatore. Come , Del Piero e anche Menez, vale il prezzo del biglietto».

E’ vero che ha fatto di tutto per portarlo alla ? «Vorrei parlare della Sampdoria».

Parliamone. «E’ in un buon momento di forma. Giocano compatti, sempre pronti a ripartite. Sono contento per Guberti, che sta facendo un gran bel campionato. Non lo volevo bloccare quest’anno. I fatti mi hanno dato ragione. Soprattutto hanno dato ragione a lui, che adesso sta facendo benissimo nella quarta forza del campionato. Poi i blucerchiati hanno un attacco super, ha esterni veloci come Semioli e Mannini, Pazzini e Cassano sembrano i vecchi Mancini e Vialli. Si integrano a meraviglia».

La Sampdoria è l’ultimo ostacolo vero verso lo scudetto? «Le altre ce le regalano? Sono tutte difficili.

Tutte. Fino all’ultimo secondo della gara contro il Chievo».

E’ una soddisfazione per lei il rendimento di Jeremy Menez? «Non mi prendo mai meriti. I meriti

sono di Menez e dei ragazzi nello spogliatoio. Quando lo rimproveravo erano tutti lì a consolarlo, gli sono stati

sempre vicini. Hanno fatto un gran lavoro i suoi compagni di squadra».

Come cambia la preparazione di una partita cosi dopo il derby e l’Inter? «Spero si prepari da sola anche la partita contro la Samp. Abbiamo instaurato questa mentalità di andare passo dopo passo. È una gara difficile perché loro devono entrare in e hanno un campionato difficile. Non dobbiamo smarrire la concentrazione dobbiamo pensare a questa partita in maniera maniacale, determinati aggressivi

con grande umiltà».

Ha fatto un lavoro sulla testa anche di Mirko Vucinic oltre che su Menez? «Non lo so. Mirko è un campione, si è ambientato e si diverte. Loro hanno trovato un feeling con l’allenatore e riescono a dare qualcosa in più. È stato giocatore più pagato dalla Roma e sta facendo vedere quanto vale. Ha una qualità tremenda e lo sta facendo vedere».

Come sta Julio Baptista? Può partire titolare? «Sta bene e ha la possibilità di partire titolare come tutti gli altri».

A Udine non è sembrato in formissima. «Si è dato da fare, ha tenuto palla. Sono contento della sua prestazione».

Si è detto che ci sono stati due pesi e due misure per il gesto dei pollici di al derby e quello

delle manette di Mourinho contro Samp.
«Mi sembra giusto che siano stati usati due pesi e due misure, perché uno è stato rivolto alle istituzioni mentre l’altro di era verso la nostra curva che aveva srotolato uno striscione con l’Imperatore con i pollici verso il basso. Uno era rivolto solo ai tifosi l’altro a tutto il mondo».

Sul caso Balotelli? «Ho già i miei problemi. Non mi impiccio sulle questioni degli altri, però quando siamo presi di petto su cose che non dovrebbero esistere ci facciamo sentire».

Un trofeo alla Roma e uno all’Inter. Lei a scatola chiusa, senza sapere quale sia il trofeo, accetterebbe?

«Vedi troppi giochi dei pacchi».

Un commento sulle frasi di Adriano Galliani che ha parlato di una nuova filosofia di politica societaria basata più sulle idee che sui soldi? «Ma ci sono molte squadre che dovranno fare questo. Se entra in circolazione la proposta di Michel Platini tutte le squadre, non solo in Italia, dovranno stare attente ai conti. Ci sono squadre all’esterno che hanno fior di deficit. E’ bene che il calcio sia salvaguardato e si faccia il passo secondo la gamba. Tutti noi dobbiamo stare lì e far lavorare moltissimo il cervello per cercare di tenere

le squadre ad un buon livello».