IL ROMANISTA - Chissà se Claudio Ranieri ogni tanto ci pensa a come è meravigliosamente strano tutto quello che sta succedendo. Chissà se, mentre riflette su come scavalcare lInter, la mente gli vola allo scorso luglio quando ancora tutto questo non esisteva. Quando la Roma di Spalletti si radunava per rimettere insieme i cocci di una stagione disgraziata come quella che si era da poco conclusa. Lui, il sor Claudio, con la Juve aveva fatto molto meglio, ma non era bastato per proseguire un discorso avviato da tempo.
Ma, se così non fosse stato, avrebbe probabilmente detto di sì comunque. Perché come si fa a dire di no alla squadra della tua città, al tuo passato, alle tue origini, al tuo cuore. Sette mesi e qualche giorno dopo sarà certamente felice della scelta fatta e del gioiello che si ritrova per le mani. Di più, creato dalle sue mani. Una storia quasi da non crederci, da Sliding Doors. Una storia che sta accadendo ma che ha rischiato di non essere mai scritta. Perchè Ranieri non è lunico protagonista di questa stagione che in realtà poteva non esserci. Basti pensare a Julio Sergio, che per anni è stato un oggetto misterioso, uno che non si sapeva bene cosa stesse a fare a Trigoria. Oppure Burdisso, lultimo desiderio di Spalletti prima di andarsene. Uno che va e uno che viene, ancora porte che si aprono e si chiudono. Un finale da scrivere e nel quale tutto può accadere, perché è tutto così meravigliosamente strano.




