GASPORT - «Sospendete la partita», urlavano gli ultrà nel derby 2004 per la voce falsa della morte di un bambino. Quel bambino in realtà non esisteva. Sei anni dopo una donna tunisina e due bambini di 9 e 11 anni, stavolta veri, per poco non hanno perso la vita dentro la loro auto, una Clio, sommersi dai petardi lanciati dai tifosi sul Lungotevere Maresciallo Diaz alla fine del derby. Passavano lì per caso, sono vivi grazie alla prontezza dei vigili del fuoco: per uno dei due bambini «solo» una lieve ferita a un ginocchio. E la follia di una serata romana,
Dieci i feriti in totale: 4 tifosi, tre poliziotti, due carabinieri e uno steward. Nei dintorni dellOlimpico la polizia ha anche sequestrato unaccetta, decine di coltelli e pezzi di marmo, divelti da una scalinata. Le prime scintille di scontri tra romanisti e laziali si erano viste già unora prima della partita in tribuna Tevere. Le due tifoserie, venute a contatto a dispetto della zona cuscinetto voluta dal Prefetto, avevano costretto le forze dellordine a entrare nello stadio: una prima carica e qualche lacrimogeno, e via così, nel fuggi fuggi generale.
Match «tranquillo» Durante la partita, salvo qualche schermaglia subito dopo il gol della Lazio, la situazione in tribuna Tevere sembrava tutto sommato tranquilla. Le forze dellordine sembravano aver ripreso in mano la situazione. Ma non era così. A fine match gli animi sono tornati caldi, e certo la ressa in campo non ha avuto leffetto di un calmante sui tifosi. Tra Ponte Duca dAosta e il Lungotevere Maresciallo Diaz è scoppiato linferno: polizia costretta a caricare più volte circa 100 romanisti. E poi la strage sfiorata dellauto, laccoltellato portato subito allospedale con il codice rosso e salvato con un intervento chirurgico. Le conseguenze E adesso chi paga? Probabile che le trasferte dei tifosi di Lazio (a Marassi con il Genoa tra una settimana) e Roma (a Parma tra 14 giorni) vengano bloccate. I romanisti, peraltro, sono recidivi: già gli incidenti di Livorno avevano infatti portato allo stop della trasferta di Bologna. «Queste violenze non hanno nulla a che fare con lo sport ha detto il sindaco Gianni Alemanno. Sono sfoghi deliranti di piccole minoranze che inquinano tutto lambiente calcistico. Abbiamo assistito a una gara bellissima, la Roma è in testa alla classifica e la Lazio ha dimostrato di essere una grande squadra in grado di allontanare ogni spettro di retrocessione. Nessuno si può permettere di rovinare una festa così bella, mettendo oltretutto in pericolo lincolumità di persone innocenti».