De Rossi: Se va sempre così...

19/04/2010 alle 15:47.

CORSPORT (R.MAIDA) - A metà strada stava franando tutto: il derby era in mano alla Lazio, gli interisti festeggiavano il gradito favore, lo scudetto scappava via. Un incubo. Ra­nieri non lo poteva sopportare. E così du­rante l'intervallo ha scelto, senza pensare alle conseguenze: fuori Totti e De Rossi, insie­me, il capitano di oggi e quello di domani, i pri­mi tra i pari. Mai visto.

GRUPPO - In realtà anche e De Ros­si, nonostante la rabbia, hanno capito. Sa­pevano che la Roma del primo tempo era completamente sballata: slegata tra il centrocampo e le tre punte, in costante affanno sulle fasce, senza un briciolo di creatività. L'ingresso di Menez e Taddei ha raddrizzato la rotta. Glorificando il co­mandante Ranieri che mai come questa volta ha dimostrato il suo carisma. A co­sto di fare eruttare un altro vulcano, più romano che islandese, ha privilegiato l'aspetto tecnico-tattico e ha vinto il der­by. L'ha vinto con i suoi uomini più fidati accanto, non in cam­po: e nel secondo tempo so­no andati in panchi­na, prima della doc­cia, uno vicino all'al­tro. Hanno dato indi­cazioni, spronato i compagni che cerca­vano di resistere al­l'orgoglio della Lazio, hanno « schiaffeg­giato » Vucinic dopo il gol decisivo, secon­do il vecchio rituale romanista, hanno tre­mato e gridato. Finché Tagliavento non ha fischiato la fine e l'inizio. La fine della sofferenza e l'inizio del delirio.

POLLICE VERSO - A quel punto, superati i momenti di tensione che avevano trasfor­mato il campo in un ring di wrestling, la Roma è volata sotto la . C'erano anche loro, naturalmente. , ricordan­do l'andata e la voglia di rivalsa altrui, ha ripetuto il gesto che aveva fatto infuriare i laziali un girone fa: «Andate giù» . Due pollici puntati verso il basso, irridenti al­meno quanto la coreografia dei tifosi che si rifaceva agli imperatori romani (quan­do decidevano con il movimento di un di­to la sorte degli umani). In questo caso non ha deciso il derby, ha beccato al­tre dure critiche dagli sconfitti ma si è go­duto appieno la festa. E lo stesso ha fatto . Tutti impaz­ziti a cantare e ballare in curva. «Perché l'im­portante era la vittoria- dice Daniele - non so­no io a decidere. Evi­dentemente Ranieri pensava avessi giocato male. E se va sempre così.... Siamo ancora primi e vogliamo restarci. Siamo partico­larmente felici perché la Lazio giocava la partita della vita, non era facile batterla. Ma non era facile nemmeno per noi ac­cettare di perdere un derby così impor­tante » . E se la Roma non avesse vinto? Se Floccari avesse segnato il rigore del 2-0? Beh, forse Ranieri avrebbe avuto davve­ro qualche problema. Ma se la Roma non avesse infilato 24 partite buone di fila, adesso non sarebbe prima in classifica. su questo converrà: il pollice va pun­tato verso l'alto. Dove oltre alla sua Roma non vede nessuno.