CORSPORT (R.MAIDA) - A metà strada stava franando tutto: il derby era in mano alla Lazio, gli interisti festeggiavano il gradito favore, lo scudetto scappava via. Un incubo. Ranieri non lo poteva sopportare. E così durante l'intervallo ha scelto, senza pensare alle conseguenze: fuori Totti e De Rossi, insieme, il capitano di oggi e quello di domani, i primi tra i pari. Mai visto.
GRUPPO - In realtà anche Totti e De Rossi, nonostante la rabbia, hanno capito. Sapevano che la Roma del primo tempo era completamente sballata: slegata tra il centrocampo e le tre punte, in costante affanno sulle fasce, senza un briciolo di creatività. L'ingresso di Menez e Taddei ha raddrizzato la rotta. Glorificando il comandante Ranieri che mai come questa volta ha dimostrato il suo carisma. A costo di fare eruttare un altro vulcano, più romano che islandese, ha privilegiato l'aspetto tecnico-tattico e ha vinto il derby. L'ha vinto con i suoi uomini più fidati accanto, non in campo: Totti e De Rossi nel secondo tempo sono andati in panchina, prima della doccia, uno vicino all'altro. Hanno dato indicazioni, spronato i compagni che cercavano di resistere all'orgoglio della Lazio, hanno « schiaffeggiato » Vucinic dopo il gol decisivo, secondo il vecchio rituale romanista, hanno tremato e gridato. Finché Tagliavento non ha fischiato la fine e l'inizio. La fine della sofferenza e l'inizio del delirio.
POLLICE VERSO - A quel punto, superati i momenti di tensione che avevano trasformato il campo in un ring di wrestling, la
Roma è volata sotto la
curva Sud. C'erano anche loro, naturalmente.
Totti, ricordando l'andata e la voglia di rivalsa altrui, ha ripetuto il gesto che aveva fatto infuriare i laziali un girone fa: «Andate giù» . Due pollici puntati verso il basso, irridenti almeno quanto la coreografia dei tifosi che si rifaceva agli imperatori romani (quando decidevano con il movimento di un dito la sorte degli umani). In questo caso Totti non ha deciso il derby, ha beccato altre dure critiche dagli sconfitti ma si è goduto appieno la festa. E lo stesso ha fatto De Rossi. Tutti impazziti a cantare e ballare in curva. «Perché l'importante era la vittoria- dice Daniele - non sono io a decidere. Evidentemente Ranieri pensava avessi giocato male. E se va sempre così.... Siamo ancora primi e vogliamo restarci. Siamo particolarmente felici perché la Lazio giocava la partita della vita, non era facile batterla. Ma non era facile nemmeno per noi accettare di perdere un derby così importante » . E se la Roma non avesse vinto? Se
Floccari avesse segnato il rigore del 2-0? Beh, forse Ranieri avrebbe avuto davvero qualche problema. Ma se la Roma non avesse infilato 24 partite buone di fila, adesso non sarebbe prima in classifica. Totti su questo converrà: il pollice va puntato verso l'alto. Dove oltre alla sua Roma non vede nessuno.