De Rossi: "La Lazio fermerà l'Inter!"

26/04/2010 alle 12:31.

CORSPORT (R.MAIDA) - Verrebbe voglia di isolare un momento e fermare il tempo lì, nell'unico momento in cui Storari si è arreso. Francesco Totti immobile che festeggia con il dito in bocca, Daniele De Rossi con la barba lun ga che lo stritola con un abbraccio festoso. Ma la partita è andata avanti, la storia è stata stravolta, la Roma guarda la classifica e si ritro va a meno due. La beffa delle beffe è che Cassano, il fischiatissimo Cassano, negli spogliatoi ha festeg giato con una serie di gavettoni al la Sampdoria, Marotta compreso, come se volesse sfogare la gioia per una rivincita compiuta. In questi momenti soltanto De Rossi

RABBIA - La delusione lascia presto spazio alla rabbia. « Nell'aria c'era chi aspettava di veder piangere la Roma » . Primo siluro. E ancora, pensando al futuro che ricomincia da oggi dopo una notte insonne, pensando a un calendario che asso­miglia a una condanna definitiva, dice: « Adesso è dura. Credo che l'Inter vincerà tutte le partite che restano. A questo punto solo la La­zio ha le possibilità di fermarli per­ché è una squadra di qualità. Se la Lazio gioca la partita domenica, l'Inter a Roma non vince. Ma ora non cerchiamo alibi esterni. Io do­menica andrò al mare con mia fi­glia... » . E questa è la scelta di chi non crede nei miracoli. Del resto, la Roma aveva il comando delle operazioni e ora non lo ha più. Adesso sì, che lo scudetto è proprio un sogno.

ARBITRO - E se il presidente Rosel­la Sensi attacca l'arbitro, non se la sente di allinearsi: «Due anni fa ho detto chiaramente come la pensavo. Erano successe cose scandalose contro di noi. Adesso non la penso così. Nell'arco di die­ci mesi di campionato è andata ab­bastanza bene. A volte è stato pe­nalizzato qualcuno, a volte qualcun altro. Però nessun problema parti­colare » . Gli scappa un sorriso ironi­co a proposito di Damato e magari anche del suo capo, Collina: « Non mi sento di condannare l'arbitro. Anche se forse la designazione sta­volta non è stata ottimale. Ma ci può stare» . Questa sconfitta è il se­gnale della resa? « E' il segnale di chi ha lottato quattro-cinque mesi contro un avversario stratosferico. Loro sono partiti forte dall'inizio, noi abbiamo impiegato diverse set­timane per carburare. E' normale che si possa pagare dazio. A volte abbiamo vinto partite che non me­ritavamo di vincere, in questo caso non meritavamo di perdere e abbia­mo perso. Il calcio è così» . Sa esse­re spietato.