"Chi non ci crede a casa"

27/04/2010 alle 11:53.

LEGGO (F. BALZANI) - «Chi non ci crede più, si faccia da parte». L’invito fatto da Ranieri, a pochi minuti dalla doppietta di Pazzini, è stato chiaro. Il tecnico non vuole sentir parlare di “resa” o “sogno finito” . E non c’entrano le lacrime spontanee di Mexes o gli occhi gonfi di De Rossi a fine partita che hanno anzi messo in evidenza il grande attaccamento alla maglia dei due biondi.

Chi in questo momento non convince Ranieri è colui che alcune settimane fa era considerato l’arma in più per mettere il turbo nel rettilineo finale. Quel Luca Toni tenuto in panchina nelle ultime due partite in casa contro Atalanta e Sampdoria. Il riscatto per l’attaccante modenese si complica viste le sue pretese economiche e l’incompatibilità ormai evidente con . La convocazione in nazionale (dopo le ultime prestazioni di Borriello e Pazzini) diventa quasi un’utopia. Così Toni sembra aver tirato i remi in barca.



Le dichiarazioni di resa rilasciate dopo la partita con la Sampdoria («Il sogno è svanito») sono state ribadite ieri dall’ex viola: «La vedo difficile. È stato un brutto risveglio e abbiamo tanta amarezza. Spero che la Lazio contro l’Inter giochi al cento per cento, ma poiché sono dell’altra sponda ci credo poco». Toni non si sente poi di dare particolari responsabilità a Damato: «Un arbitro può sbagliare, non credo alla malafede. Altre volte siamo stati favoriti noi».