LA REPUBBLICA - Sulla strada che porta al Fulvio Bernardini, e che i tifosi sperano porti pure alla scudetto, hanno appeso uno striscione che attraversa la carreggiata: Non succede, ma se succede . E lo slogan scaramantico che la Roma ha scelto. Ieri pomeriggio la gufata da queste parti era talmente intensa da aver spinto il destro di Tiribocchi manco fosse stato Totti. Ma lillusione è durata poco. Avanti gomito a gomito, punto a punto: anzi, come lultimo week end, ci vuole un altro controsorpasso, sotto gli occhi di Federer presente questa sera in tribuna. Appena dicono a Ranieri che la Samp sarebbe lultimo grande ostacolo, gli si gonfia la vena del collo, d
A un mese dalla fine lo scudetto certamente lo perderà la prima che inciampa anche solo in un pareggio. «Se vogliamo che il sogno continui bisogna essere maniacali» sentenzia Ranieri. La Roma sta correndo senza poter tirare il fiato, qualche segno di stanchezza si è già visto a Bari, con lAtalanta e nel derby, ma ormai sono i nervi a tenere in piedi la squadra. Nel frattempo ad esempio si è capito che il famoso tridente, Toni-Totti-Vucinic, non regge non tanto perché le tre punte siano uneresia (Mourinho mette spesso tre o quattro punte vere), quanto perché una o due di loro sono abbastanza sfiatate. E quindi si va a rotazione: dopo la mezza partita di Totti nel derby (non segna da cinque mesi) adesso sembra proprio che tocchi riposare a Toni, anche lui sulle gambe e allasciutto dalla partita con lInter. Passando così a un tridente molto più leggero, con quel Jeremy Menez che è uno di quei giocatori riscoperti e rilucidati da Ranieri: «Gran parte del merito va allo spogliatoio, i ragazzi, mentre io qualche volta lo ripr ndevo, se lo sono coccolato».
Il tecnico lo ha persino collocato tra i grandissimi, nel momento in cui faceva gli elogi di Cassano, atteso per il grande ritorno allOlimpico, sempre abbastanza separato in casa con Delneri, desideroso di Champions e soprattutto di mettere fuori gioco la Roma. Ma memore anche di quando Ranieri voleva portarlo alla Juve: «Antonio è una persona stupenda, uno di quei giocatori come Totti, Del Piero e ora Menez per cui vale la pena pagare il biglietto». Dalle curve pronte salve di fischi per Cassano, sicuro. Lunico confronto che Ranieri ha accettato con lInter è relativo alla polemica dei due pesi e due misure di Paolillo & C, per le manette di Mourinho (tre giornate) e i pollici versi di Totti (20.000 euro di multa). «Giusto che ci siano stati due pesi e due misure, il gesto delle manette era rivolto alle istituzioni davanti a tutto il mondo, quello di Totti ai tifosi romanisti che avevano srotolato un enorme striscione con un imperatore che faceva quel gesto. Ha semplicemente risposto loro. Quando siamo presi di petto bisogna rispondere».