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IL TEMPO - «Siamo uniti come le dita di una mano». Mexes descrive così il segreto del successo giallorosso. «Quest'anno - sottolinea - abbiamo fatto vedere di essere molto uniti. Ora mancano cinque partite e cercheremo di affrontarle con lo stesso spirito mostrato finora, a cominciare dal derby». Tra gli artefici principali di questa stagione c'è anche Ranieri: «Tutta Roma - dice Mexes - vede il suo valore, unisce l'essere tifoso alle qualità del grande manager». Pizarro tiene alta la concentrazione: «Adesso comincia il difficile, perché tenere questo passo sarà molto complicato. Ce ne siamo resi conto oggi,
Predica prudenza anche Menez: «Ora dobbiamo stare calmi, mancano ancora cinque giornate. Il cambio con Totti? Non so da cosa sia dipeso, non ho sentito niente». Per Burdisso il sorpasso sull'Inter ha un sapore particolare: «Da ex interista vivo questo momento in maniera speciale. Ho scelto di venire qui pensando proprio a questo, anche se non mi aspettavo di lottare per lo scudetto. C'è ancora tanto da soffrire, ma è normale. Anche quando ho vinto i tre campionati con l'Inter non è stato semplice. Lo abbiamo visto anche oggi (ieri, ndr), perché non sempre siamo riusciti a giocare bene. Quando sei avanti subentra la paura di vincere. Ora, però, ci sentiamo fortissimi. Il derby? Bisogna vincerle tutte. Se la Lazio non avesse vinto a Bologna sarebbe stato peggio. La città e la storia ci chiedono di vincere».