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IL ROMANISTA (V.META) - Questa è la storia di un paradosso. Quello per cui una squadra stellare è in realtà priva di unautentica stella. Parliamo degli Allievi Nazionali, i ragazzini terribili di Andrea Stramaccioni, che si apprestano a chiudere un campionato li ha visti dominare, al punto da staccare il biglietto per le fasi finali con quattro giornate danticipo. A giudicare dai risultati, quella dei 93 sembrerebbe unannata magica, e in un certo senso è così.
Un altro confronto utile può essere quello con le annate precedenti. NellUnder 16 trionfatrice nel 2008 al Bannikov cerano i 92 Pettinari e Sini. Fra i 91 hanno una lunga militanza in azzurro i vari DAlessandro, Crescenzi, Brosco e Bertolacci. Per rimanere negli ultimi anni, un passato in Under 17 ce lhanno anche i 90 Erba e Loiodice, gli 89 Okaka e Della Penna e l88 Palermo. Insomma, il vivaio romanista è stato da sempre un serbatoio importante per le Nazionali giovanili.
Perché allora una squadra che ha totalizzato più punti di tutti in Italia e che pur essendo inserita in un girone difficile, non è mai stata battuta, non trova rappresentanza in azzurro? Certo non perché le manchino i giocatori bravi. Al contrario, perché ne ha troppi. Il gruppo Stramaccioni è una miscela perfetta, il cui livello medio è molto alto. Non ha una o due stelle, come potevano essere due anni fa DAlessandro e Brosco, piuttosto una rosa bene assortita, con un bagaglio tecnico e tattico importante, che si è dimostrata vincente proprio in forza della sua identità di squadra. Il che da un lato rappresenta un limite, perché non cè quel giocatore in grado da solo di risolvere le partite, ma diventa senza dubbio un vantaggio quando cè da far fronte agli infortuni.
Prova ne è il modo in cui la Roma ha saputo sopperire allassenza del centrale Orchi per tutta la prima parte della stagione. Anzi, quella è stata loccasione per la definitiva trasformazione di Caratelli da centrocampista a stopper. Daltra parte, i risultati hanno dato ragione allatipica Roma dei 93 anche quando si è confrontata con formazioni di vertice (e ben rappresentate in azzurro) quali Fiorentina e Atalanta, battuta nella finale di Arco. Più che un gruppo di stelle, quello di Stramaccioni è un firmamento.