IL TEMPO (T. CARMELLINI) - «Un punto o zero è la stessa cosa!». Chiaro il labiale di Ranieri ai suoi negli ultimi attimi di questa Roma-Samp che ha svegliato una città da un sogno, riportando la capitale sulla terra. Il tecnico giallorosso, da condottiero, a fine gara non fa drammi e cerca di caricare i suoi in vista delle ultime tre sfide di campionato. Ma il concetto espresso in campo non cambia a caldo. «L'ho detto ai miei - attacca - che un
La Sensi infuriata con la direzione arbitrale, Ranieri molto più pacato la prende larga. «Non conta come lo valuto io, ma come lo valuterà Collina. Noi adesso siamo a caldo, sotto pressione, lui la leggerà con distacco e vedrà...». L'obiettivo successivo è chiaro: vincere tutte le prossime tre partite... le ultime. «Intanto dobbiamo andare a Parma a fare la nostra partita come se non fosse successo niente. Credo che abbiamo giocato il miglior primo tempo da quando sto alla Roma, poi non siamo riusciti a restare compatti, non eravamo uniti come nella prima parte di gara e la Samp ne ha approfittato con Cassano e Pazzini». Ora è impossibile sperare in un altro errore della capolista. «Non so dove possono sbagliare e non mi metto a guardare dove possono commettere errori gli altri. Certo, dispiace tantissimo davanti al nostro pubblico meraviglioso, abbiamo fatto bene un 50% ma non siamo riusciti a portar via la partita».
Così come Ranieri non si sofferma su un eventuale regalo da parte della Lazio che domenica prossima ospiterà proprio l'Inter. «Io credo che la Lazio deve giocare per se, nessuno gioca per perdere. Noi adesso pensiamo a noi, perchè lo scudetto si deciderà all'ultimo minuto della gara contro il Chievo. Siamo caduti e dobbiamo rialzarci al più presto. Oggi (ieri, ndr) la squadra si è espressa alla grande, non eravamo nervosi e non sentivamo la pressione di dover tornare avanti. Ma ci sta che fai un ottimo primo tempo e poi non riesci a trovare il bandolo della matassa. Eppoi la Samp è un'ottima squadra fatta di soldatini ordinati agli ordini di Delneri e davanti ha quei due fenomeni. Noi e loro siamo le sorprese del campionato e dobbiamo esserne fieri: al derby la Dea bendata è stata dalla nostra, stavolta non ci ha sorriso». Succede.