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LEGGO (F. BALZANI) - «Ora sta solo a noi, siamo padroni del nostro destino». Succede che la realtà superi limmaginazione. Succede che una Roma contestata ad inizio stagione si ritrovi come per incanto a guardare tutti da lassù. Il 23° risultato utile, il pareggio di sabato dellInter e lo stop del Milan rendono perfetto il week-end della Roma di Ranieri che completa loperazione sorpasso grazie a una vittoria più difficile del previsto contro un Atalanta rimaneggiata, ma mai doma.
Da Ranieri a Totti passando per Pizarro e Pradè. Felici, ma consapevoli che ora «dipende tutto dalla Roma». Quasi a voler allontanare la paura per le possibili vertigini da primo posto. «Certo quassù fa freddo», scherza Totti. Il recupero del capitano (lunico ad aver vinto già uno scudetto a Roma) rappresenta larma in più di una squadra compatta, unita che non conosce polemiche. «Siamo uniti come le dita di una mano», ha dichiarato a fine partita un felicissimo Mexes tornato titolare ieri dopo 20 giorni di tifo dalla panchina. Labbraccio a fine partita che ha coinvolto tutti i componenti della rosa ne è lesempio più lampante. Unesultanza che arriva al termine della quinta vittoria consecutiva.
Il gol fortunoso di Vucinic, uomo dei sogni per eccellenza, e il raddoppio dalleroe del derby Cassetti, a sei giorni dalla stracittadina più importante della storia, mettono le ali alla Roma. Nel secondo tempo arriva lo spavento causato dal gol del romanista Tiribocchi, abile a sfruttare un tocco involontario di Riise e ad infilare Julio Sergio sul palo più lontano. La Roma sembra quasi addormentata, cullata dal sogno-scudetto. A svegliarla ci pensano i 50 mila dellOlimpico.
A dieci minuti dalla fine, il piccolo caso Menez. Il francese, già ammonito, esce su suggerimento di capitan Totti che consiglia a Ranieri di toglierlo per evitargli una probabile espulsione. Poi ancora tanta sofferenza con lAtalanta che prova a prendere lultimo treno salvezza e la Roma decisa a tenersi la vetta (che mancava da 2 anni e mezzo). Sofferenza che si materializza in estasi al triplice fischio di Rocchi. Finisce con la Roma sotto la Sud e il boato liberatorio di una città pronta a vivere la settimana più calda. Da primi in classifica.