A novembre l’invito di Menez: «Perché non in tre davanti?»

14/04/2010 alle 10:03.

CORSPORT - Tutto cominciò il 9 novembre, su invi­to di Jeremy Menez. Il francese uscì allo sco­perto dopo la partita di andata contro l’Inter. «Voglio giocare presto con Totti e Vucinic. Il ca­pitano centravanti, Mirko a sinistra e io secon­da punta» . Da lì l’idea si è sviluppata, Ranieri ci ha puntato. All’epoca ancora non c’era Toni, ar­rivato a gennaio. Il tecnico ha preso in conside­razione questo schema offensivo, fino ad arri­vare al tridente pesante, con Totti, Toni e Vuci­nic, mandato in campo contro il Bari, un asset­to che probabilmente sarà riproposto domenica contro la Lazio.



Lo aveva detto sin dal primo giorno, ed è sta­to il suo grande impegno nei primi mesi di atten­to e minuzioso lavoro a Trigoria: Ranieri ha pri­ma voluto sistemare la difesa, troppo vulnerabi­le, fino a garantirle una tenuta ottimale. E pro­prio in occasione del derby di andata, la Roma era riuscita a rimanere con la porta inviolata per la prima volta: non le accadeva da sette me­si.



In seguito, coperte egregiamente le spalle gra­zie a un centrocampo più folto, ha potuto adot­tare uno schieramento più offensivo. E nelle ul­time settimane, quando sono tornati a disposi­zioni tutti gli attaccanti, ecco le tre punte in campo sempre. Contro l’Udinese, l’Inter, il Ba­ri, l’Atalanta. Con diverse varianti. Ecco quindi Toni prima punta, prima punta o alle spal­le di Toni, Menez trequartista o attaccante ester­no. Vucinic prima punta o punta larga a sinistra.

Le soluzioni a disposizione di Ranieri sono molteplici, favorite dalla grande qualità dei suoi attaccanti. Fino a gennaio alla Roma mancava una prima punta centrale, l’arrivo di Toni ha colmato questa lacuna. E adesso Ranieri può scegliere. Dosando le fatiche dei suoi attaccan­ti, scegliendoli in base alla caratteristiche degli avversari.