
IL ROMANISTA (C. FOTIA) - Lo so che è un attacco retorico, lo so che non dovrei farlo, ma lo scrivo come ce lho nel cuore: la partita di ieri ci conduce a un passo dalla Storia. Quella del calcio, certo, ma con la S maiuscola. La Roma nostra, corona una rincorsa formidabile con una gara perfetta, contro una squadra di picchiatori cui un pessimo arbitro ha concesso di menare come fabbri. Neppure questo è bastato e Mou mo è meglio che stia
Ho capito come sarebbe finita quando il tabellone segnava l85esimo e in campo non è entrato un giocatore: è entrato Francesco Totti. Dice: ma quante palle vuoi che possa giocare in pochi minuti? Ah, povere anime perse , credete forse chio mabbassi a parlare di quisquiglie e pinzillachere in una notte così? Che stia li a contar assist, passaggi, tiri in porta?
Io parlo daltro, sto parlando di puro spirito. Se egli non fosse amato dagli dei del pallone, poveri miscredenti, sapreste spiegarmi chi altrimenti avrebbe guidato tre, dico tre, palloni interisti a infrangersi contro i pali della porta giallorossa? Nel magico ritorno del Capitano, ad accompagnare la Roma in questo superbo finale di campionato non sentite aleggiare lo Spirito del Calcio? Di Eupalla come scriveva il sommo Brera? Non vedevate quella palla andare finalmente dove era giusto che andasse guidata
Non freniamo ora quellemozione che si sente correre per ogni dove, qui in Città, che ci prende alla gola e sinsinua nellanimo di un popolo in festa. Godiamoci questa notte da lupi. Ora siamo davvero a un passo dal Sogno.