Undici giallorossi in pista: la discoteca diventa uno stadio

29/03/2010 alle 10:22.

CORSPORT (P.TORRI) - Si può. Dopo una vittoria co­me quella di sabato scorso sull’Inter, si può andare in discoteca, si possono fare le ore piccole, si può bere un drink in più, ci si può lasciare anda­re alla gioia pure un po’ sfrenata, co­me hanno diritto di fare tutti, in par­ticolare quando si è giovani e si sa che il giorno dopo sarà dedicato al ri­poso e al recupero. E’ quello che ha fatto una buona parte della Ro­ma sabato not­te. La discoteta prescelta è sta­to il “ Babel”, zona Villa Bor­ghese, ambien­tazione niente male, ragazzi che hanno vo­glia di divertirsi, more, bionde e ros­se che riempiono occhi e pensieri. E’ qui che undici giallorossi si sono ri­trovati nella notte dopo Mourinho battuto per trascorrere qualche ora in allegria, sapendo ovviamente che non sarebbero mai passati inosserva­ti. La notizia che stavano arrivando i giocatori della Roma nella discoteca, pienissima, oltre mille persone pre­senti, circolava già dopo mezzanotte, l’attesa non è stata lunga. Il primo ad arrivare è stato France­sco Totti, come si conviene a un capi­tano c’è solo un capitano. Poi via via gli altri, i brasiliani insieme, Juan, Doni, Artur, Baptista, quindi Toni e De Rossi che avevano già cenato in­sieme in un noto ristorante a Ponte Milvio ( presente lì pure John Arne Riise con famiglia), quindi i francesi Menez e Faty (ha sorpreso l’assenza di Mexes, peraltro visto in campo al fischio finale esultare come nei gior­ni migliori), infine Vucinic e Perrot­ta.

E’ quello che ha fatto una buona parte della Ro­ma sabato not­te. La discoteta prescelta è sta­to il “ Babel”, zona Villa Bor­ghese, ambien­tazione niente male, ragazzi che hanno vo­glia di divertirsi, more, bionde e ros­se che riempiono occhi e pensieri. E’ qui che undici giallorossi si sono ri­trovati nella notte dopo Mourinho battuto per trascorrere qualche ora in allegria, sapendo ovviamente che non sarebbero mai passati inosserva­ti. La notizia che stavano arrivando i giocatori della Roma nella discoteca, pienissima, oltre mille persone pre­senti, circolava già dopo mezzanotte, l’attesa non è stata lunga.

Il primo ad arrivare è stato France­sco , come si conviene a un capi­tano c’è solo un capitano. Poi via via gli altri, i brasiliani insieme, Juan, Doni, Artur, Baptista, quindi Toni e che avevano già cenato in­sieme in un noto ristorante a Ponte Milvio ( presente lì pure John Arne Riise con famiglia), quindi i francesi Menez e Faty (ha sorpreso l’assenza di Mexes, peraltro visto in campo al fischio finale esultare come nei gior­ni migliori), infine Vucinic e Perrot­ta. Undici giallorossi, una squadra che voleva continuare a gioire per il trionfo sull’Inter. L’arrivo dei gioca­tori è stato annunciato tipo stadio Olimpico. Il vocalist (oggi pare si di­ca così, dj è fuori moda) del locale li ha chiamati uno a uno tra il tripudio dei pre­senti, cori da stadio, gridolini d’ammirazio­ne, ragazze che non sa­pevano più dove guar­dare, stanno arrivando i gladiatori, ecco i campioni della Roma e via con le urla.

Chi gestisce il locale, aveva saputo in anticipo che sarebbero arrivati i giallorossi. E allora per loro è stato riservato un privè, quello denomina­to Torre del Babel, situato nel punto più alto del locale. Tra amici e qual­che imbucato/ a, saranno stati una trentina nel privè dove qualche brin­disi c’è stato. Ma in discoteca soprat­tutto cosa ci si va a fare? A ballare, appunto. E allora diversi giallorossi, sempre assediati dai presenti, si sono lanciati anche in pista, segnalato un Toni in versione Ballando sotto le stelle, protagonista in pista con tanto di tuba in testa presa a un cameriere. A un certo punto c’è stato anche uno spostamento di privè, i gialloros­si

si sono spostati in quello denomi­nato Mathusalem ( pare il nome del centrocampista della Lazio), siste­mandosi nel tavolo chiamato Punto G e qui, consentitecelo, preferiamo non aggiungere altro, aggiungiamo solo che questo tavolo è sistemato nel punto più alto di questo secondo pri­vè.

La festa romanista è andata avanti per due-tre ore, nessuno se ne voleva più andare dal locale, i giallorossi hanno cominciato a sfollare un po’ per volta, chi proprio non aveva nessuna intenzione di tornare a casa è stato Julio Bap­tista che solo quando ha visto le donne delle pulizie ha capi­to che non era più aria. Del resto lui era abituato in Spagna dove verso mezzanotte si va alla prediscoteca, poi dalle due e anche più tardi, ci si trasferisce nella discoteca vera e pro­pria per concludere la nottata quan­do il sole è già alto.

Del resto quando il giorno dopo è stato lasciato libero da allenamenti, non può essere certo un peccato. So­prattutto dopo aver battuto l’Inter e regalato un sogno a tutta la Roma giallorossa. Da oggi si tornerà a lavo­rare, sabato prossimo c’è la trasferta di Bari, obiettivo regalare una Pa­squa da sogno ai tifosi. E dopo, maga­ri, festeggiare con un’altra nottata in discoteca.