CORSPORT (P.TORRI) - Si può. Dopo una vittoria come quella di sabato scorso sullInter, si può andare in discoteca, si possono fare le ore piccole, si può bere un drink in più, ci si può lasciare andare alla gioia pure un po sfrenata, come hanno diritto di fare tutti, in particolare quando si è giovani e si sa che il giorno dopo sarà dedicato al riposo e al recupero. E quello che ha fatto una buona parte della Roma sabato notte. La discoteta prescelta è stato il Babel, zona Villa Borghese, ambientazione niente male, ragazzi che hanno voglia di divertirsi, more, bionde e rosse che riempiono occhi e pensieri. E qui che undici giallorossi si sono ritrovati nella notte dopo Mourinho battuto per trascorrere qualche ora in allegria, sapendo ovviamente che non sarebbero mai passati inosservati. La notizia che stavano arrivando i giocatori della Roma nella discoteca, pienissima, oltre mille persone presenti, circolava già dopo mezzanotte, lattesa non è stata lunga. Il primo ad arrivare è stato Francesco Totti, come si conviene a un capitano cè solo un capitano. Poi via via gli altri, i brasiliani insieme, Juan, Doni, Artur, Baptista, quindi Toni e De Rossi che avevano già cenato insieme in un noto ristorante a Ponte Milvio ( presente lì pure John Arne Riise con famiglia), quindi i francesi Menez e Faty (ha sorpreso lassenza di Mexes, peraltro visto in campo al fischio finale esultare come nei giorni migliori), infine Vucinic e Perrotta.
E quello che ha fatto una buona parte della Roma sabato notte. La discoteta prescelta è stato il Babel, zona Villa Borghese, ambientazione niente male, ragazzi che hanno voglia di divertirsi, more, bionde e rosse che riempiono occhi e pensieri. E qui che undici giallorossi si sono ritrovati nella notte dopo Mourinho battuto per trascorrere qualche ora in allegria, sapendo ovviamente che non sarebbero mai passati inosservati. La notizia che stavano arrivando i giocatori della Roma nella discoteca, pienissima, oltre mille persone presenti, circolava già dopo mezzanotte, lattesa non è stata lunga.
Il primo ad arrivare è stato Francesco Totti, come si conviene a un capitano cè solo un capitano. Poi via via gli altri, i brasiliani insieme, Juan, Doni, Artur, Baptista, quindi Toni e De Rossi che avevano già cenato insieme in un noto ristorante a Ponte Milvio ( presente lì pure John Arne Riise con famiglia), quindi i francesi Menez e Faty (ha sorpreso lassenza di Mexes, peraltro visto in campo al fischio finale esultare come nei giorni migliori), infine Vucinic e Perrotta. Undici giallorossi, una squadra che voleva continuare a gioire per il trionfo sullInter. Larrivo dei giocatori è stato annunciato tipo stadio Olimpico. Il vocalist (oggi pare si dica così, dj è fuori moda) del locale li ha chiamati uno a uno tra il tripudio dei presenti, cori da stadio, gridolini dammirazione, ragazze che non sapevano più dove guardare, stanno arrivando i gladiatori, ecco i campioni della Roma e via con le urla.
Chi gestisce il locale, aveva saputo in anticipo che sarebbero arrivati i giallorossi. E allora per loro è stato riservato un privè, quello denominato Torre del Babel, situato nel punto più alto del locale. Tra amici e qualche imbucato/ a, saranno stati una trentina nel privè dove qualche brindisi cè stato. Ma in discoteca soprattutto cosa ci si va a fare? A ballare, appunto. E allora diversi giallorossi, sempre assediati dai presenti, si sono lanciati anche in pista, segnalato un Toni in versione Ballando sotto le stelle, protagonista in pista con tanto di tuba in testa presa a un cameriere. A un certo punto cè stato anche uno spostamento di privè, i giallorossi
si sono spostati in quello denominato Mathusalem ( pare il nome del centrocampista della Lazio), sistemandosi nel tavolo chiamato Punto G e qui, consentitecelo, preferiamo non aggiungere altro, aggiungiamo solo che questo tavolo è sistemato nel punto più alto di questo secondo privè.
La festa romanista è andata avanti per due-tre ore, nessuno se ne voleva più andare dal locale, i giallorossi hanno cominciato a sfollare un po per volta, chi proprio non aveva nessuna intenzione di tornare a casa è stato Julio Baptista che solo quando ha visto le donne delle pulizie ha capito che non era più aria. Del resto lui era abituato in Spagna dove verso mezzanotte si va alla prediscoteca, poi dalle due e anche più tardi, ci si trasferisce nella discoteca vera e propria per concludere la nottata quando il sole è già alto.
Del resto quando il giorno dopo è stato lasciato libero da allenamenti, non può essere certo un peccato. Soprattutto dopo aver battuto lInter e regalato un sogno a tutta la Roma giallorossa. Da oggi si tornerà a lavorare, sabato prossimo cè la trasferta di Bari, obiettivo regalare una Pasqua da sogno ai tifosi. E dopo, magari, festeggiare con unaltra nottata in discoteca.