«Una delle più belle reti della mia carriera, ma l’avrei barattata con una vittoria»

01/03/2010 alle 10:42.

CORSPORT (P. TORRI) - Un gol come il suo avreb­be meritato un altro finale, al di là di qualsiasi considerazione sulla dire­zione arbitrale. Taddei fa uno di quei lanci che uno in tribuna po­trebbe pure essere autorizzato a mandarlo da qualche parte non pro­prio piacevole; lui, l’uomo del Mon­tenegro, lo trasforma in un gioiello, stop di petto, un’occhiata rapida al portiere avversario mentre il pallo­ne scende, poi di controbalzo rapi­dissimo un interno destro basso che bisognava alzarsi in piedi ad ap­plaudire mentre il pallone finisce in rete. L’undicesimo gol stagionale di Mirko Vucinic, sesto in campiona­to, festeggiato dal giocatore come, a quel punto, il gol che decideva gio­co, partita e incontro.

Poi è succes­so quello che è successo e alla fine il sorriso dell’uomo del Montenegro non era più lo stesso: «E’ vero, è sta­to davvero un bel gol il mio, pensa­to e realizzato, forse è stata una del­le rete più belle della mia carriera, ma ne avrei fatto volentieri a meno in cambio di una vittoria che ormai era a portata di mano, mancava po­chissimo alla fine, invece abbiamo subito un’altra rimonta, proprio co­me a Cagliari. E come a Cagliari è stata un’altra rimonta che legittima i nostri rimpianti e la nostra arrab­biatura. Sono molto amareggiato per questo risultato. Siamo molto di­spiaciuti per come si è conclusa questa partita, abbiamo perso un’altra grande occasione, stavamo vincendo due a zero e credo che sta­vamo meritando ampiamente la vit­toria. Ci dà molto fastidio aver per­so questi due punti, volevamo la vit­toria anche per metterci alle spalle definitivamente la delusione di Eu­ropa League. Avevamo fatto tutto per bene, dopo il mio gol a un certo punto sembrava che anche il Napo­li non ci credesse più nella rimonta, poi quel rigore ha rovinato tutto» .



Il rigore, il rigore e ancora il rigo­re, non c’è niente da fare, questo do­po- partita è ruotato tutto intorno al­le decisioni di Rizzoli che alla fine, di fatto, hanno scontentato tutti, con il che si lamenta per un pre­cedente rigore non assegna, la Ro­ma per quello assegnato al novante­simo che ha fissato il risultato fina­le. In più, per Vucinic, c’è stato un altro finale concitato e parecchio in­cazzato.

Giovedì scorso, contro il Panathinaikos all’Olimpico, il mon­tenegrino era stato insultato da Ni­lis con parole pesante e al fischio fi­nale lo voleva picchiare, lo ha atte­so nel corridoio che porta agli spo­gliatoi, solo l’intervento della secu­rity h evitato il peggio. Questa volta Vucinic si è arrabbiato di brutto con Aronica e nei minuti finali della partita c’è mancato poco che tra i due si arrivasse a un regolamento di conti in campo: «Aronica non si è comportato bene, mi ha dato un pu­gno volontario in faccia, per questa ragione c’è stata quella scaramuc­cia nel finale. Del resto gli animi erano un po’ nervosi, anche da par­te nostra perché per l’ennesima vol­ta c’è stato assegnato un rigore che non c’era. Io non ho visto l’episodio, però almeno quattro compagni mi hanno garantito che non c’era fallo, peraltro non c’era veramente nes­sun motivo perché Mexes colpisse quel pallone di mano volontaria­mente. La cosa ovviamente non ci fa piacere perché ora staremmo qui a commentare un altro risultato e pure un’altra classifica » .