CORSPORT (P. TORRI) - Un gol come il suo avrebbe meritato un altro finale, al di là di qualsiasi considerazione sulla direzione arbitrale. Taddei fa uno di quei lanci che uno in tribuna potrebbe pure essere autorizzato a mandarlo da qualche parte non proprio piacevole; lui, luomo del Montenegro, lo trasforma in un gioiello, stop di petto, unocchiata rapida al portiere avversario mentre il pallone scende, poi di controbalzo rapidissimo un interno destro basso che bisognava alzarsi in piedi ad applaudire mentre il pallone finisce in rete. Lundicesimo gol stagionale di Mirko Vucinic, sesto in campionato, festeggiato dal giocatore come, a quel punto, il gol che decideva gioco, partita e incontro.
Poi è successo quello che è successo e alla fine il sorriso delluomo del Montenegro non era più lo stesso: «E vero, è stato davvero un bel gol il mio, pensato e realizzato, forse è stata una delle rete più belle della mia carriera, ma ne avrei fatto volentieri a meno in cambio di una vittoria che ormai era a portata di mano, mancava pochissimo alla fine, invece abbiamo subito unaltra rimonta, proprio come a Cagliari. E come a Cagliari è stata unaltra rimonta che legittima i nostri rimpianti e la nostra arrabbiatura. Sono molto amareggiato per questo risultato. Siamo molto dispiaciuti per come si è conclusa questa partita, abbiamo perso unaltra grande occasione, stavamo vincendo due a zero e credo che stavamo meritando ampiamente la vittoria. Ci dà molto fastidio aver perso questi due punti, volevamo la vittoria anche per metterci alle spalle definitivamente la delusione di Europa League. Avevamo fatto tutto per bene, dopo il mio gol a un certo punto sembrava che anche il Napoli non ci credesse più nella rimonta, poi quel rigore ha rovinato tutto» .
Il rigore, il rigore e ancora il rigore, non cè niente da fare, questo dopo- partita è ruotato tutto intorno alle decisioni di Rizzoli che alla fine, di fatto, hanno scontentato tutti, con il Napoli che si lamenta per un precedente rigore non assegna, la Roma per quello assegnato al novantesimo che ha fissato il risultato finale. In più, per Vucinic, cè stato un altro finale concitato e parecchio incazzato.
Giovedì scorso, contro il Panathinaikos allOlimpico, il montenegrino era stato insultato da Nilis con parole pesante e al fischio finale lo voleva picchiare, lo ha atteso nel corridoio che porta agli spogliatoi, solo lintervento della security h evitato il peggio. Questa volta Vucinic si è arrabbiato di brutto con Aronica e nei minuti finali della partita cè mancato poco che tra i due si arrivasse a un regolamento di conti in campo: «Aronica non si è comportato bene, mi ha dato un pugno volontario in faccia, per questa ragione cè stata quella scaramuccia nel finale. Del resto gli animi erano un po nervosi, anche da parte nostra perché per lennesima volta cè stato assegnato un rigore che non cera. Io non ho visto lepisodio, però almeno quattro compagni mi hanno garantito che non cera fallo, peraltro non cera veramente nessun motivo perché Mexes colpisse quel pallone di mano volontariamente. La cosa ovviamente non ci fa piacere perché ora staremmo qui a commentare un altro risultato e pure unaltra classifica » .




