Un gruppo di qualità ma fuori è un disastro

20/03/2010 alle 11:44.

CORSPORT (A.POLVEROSI) - C’è davvero qualcosa che sfugge nella sta­gione dell’Udinese. Qualcosa di incom­prensibile, di indecifrabile, di illogico. La squadra che Pozzo ha affidato di nuovo a Pasquale Marino dopo il breve interregno di De Biasi, è ancora in lotta per la salvez­za. Trentun punti, con il Livorno


Eppure la qualità è notevole. Se messa al confronto con tutte le altre formazioni in lot­ta per la sopravvivenza in A, sembra una squadra da , con un at­tacco straordinario, a cominciare da Totò
Di Natale, giocatore di spessore internaziona­le la cui carriera, racchiusa fra Empoli e Udine, non ha rispettato affatto il suo valo­re.



LEADER - Di Natale è, tanto per cominciare, il capocannoniere della serie A con 19 reti. Milito, preso dal l’estate scorsa e va­lutato 22 milioni dall’Inter, lo segue a di­stanza di 3 gol. Non solo, Totò è in testa an­che alla graduatoria dei tiri in porta: 47. Flo­ro Flores, suo compagno di squadra, è al 5 ° posto della stessa classifica con 34 conclu­sioni nello specchio: in mezzo Miccoli ( 42), Gilardino ( 39) e Quagliarella ( 35). Questo vuol dire che poche squadre in serie A pos­sono disporre di un attacco del genere e so­prattutto che l’Udinese è una formazione decisamente ispirata al gioco offensivo. Ma traducendole nella classifica che conta, le cifre disperdono il proprio significato.



UNICA A ZERO -
Basta prendere la classifica delle gare giocate in trasferta. L’Udinese è a 5 punti, unica squadra a non aver mai vin­to in trasferta. La sua ultima vittoria lonta­no dal Friuli risale al 9 maggio scorso: 3- 1 contro la Lazio. All’Olimpico. Per i giallo­rossi scaramantici, attenzione ai numeri. Questa formazione che può contare su Di Natale ( capocannoniere e sicuro nazionale in Sudafrica per i Mondiali), Asamoah ( na­zionale ghanese), Pepe ( nel giro azzurro), Sanchez ( nazionale cileno) e Floro Flores, in trasferta, su 14 partite, è riuscita a segna­re appena 8 volte. Impossibile capirci qual­cosa.

Ma anche il centrocampo è solido e di qua­lità, nonostante che questa stagione abbia registrato la flessione di due giocatori che l’anno scorso avevano impressionato: Inler e D’Agostino. E’ affidabile anche la difesa, pur indebolita dalla partenza di Felipe ver­so Firenze. Isla, Zapata, Coda e Lukovic, il quartetto che probabilmente verrà schiera­to oggi all’Olimpico da Marino, è di eccel­lente spessore.